La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato che l'Unione Europea adotterà un approccio "pragmatico" nei confronti degli Stati Uniti, dopo il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Durante un discorso al Forum economico mondiale di Davos, von der Leyen ha enfatizzato che la priorità dell'Ue sarà "impegnarsi nel dialogo senza indugi, esaminare i nostri interessi comuni e prepararci a negoziare". Allo stesso tempo, ha sottolineato che il blocco difenderà i suoi "interessi" e "valori", rimanendo fedele ai principi fondamentali che guidano l'Europa.
"Nessun'altra economia al mondo è così integrata come quella tra Ue e Stati Uniti," ha osservato von der Leyen. "C'è molto in gioco per entrambe le parti. La nostra prima priorità sarà impegnarci presto, discutere interessi comuni ed essere pronti a negoziare," ha continuato. Questo approccio pragmatico segna una rotta di dialogo che riflette la consapevolezza dell'importanza economica e strategica della relazione transatlantica.
L'Europa, ha aggiunto la presidente della Commissione, sta affrontando una crescente concorrenza globale e, pertanto, è necessario rispondere con una maggiore cooperazione internazionale, mirando non solo ai partner tradizionali, ma anche ad altri Paesi disposti a collaborare. "Vogliamo una maggiore cooperazione con tutti coloro che sono aperti a questo. E questo include ovviamente i nostri partner più stretti. Penso, ovviamente, agli Stati Uniti d'America." Inoltre, von der Leyen ha sottolineato che "le aziende europee negli Stati Uniti impiegano 3,5 milioni di americani" e "un altro milione di posti di lavoro americani dipendono direttamente dal commercio con l'Europa." Un esempio emblematico di come le economie siano interconnesse è rappresentato dalla produzione di aerei americani, costruiti con componenti provenienti dall'Europa, come i sistemi di controllo e le fibre di carbonio.
Allo stesso modo, l'Europa è il principale partner commerciale per gli Stati Uniti. "L'Europa importa il doppio dei servizi digitali dagli Stati Uniti rispetto all'intera Asia-Pacifico", ha ricordato von der Leyen, aggiungendo che il volume degli scambi tra le due aree economiche ammonta a 1,5 trilioni di euro, pari al 30% del commercio globale.
Un altro tema cruciale del suo intervento è stato il cambiamento climatico. Von der Leyen ha ribadito la posizione dell'Europa in merito all'Accordo di Parigi, dicendo: "L'accordo di Parigi continua a essere la migliore speranza per tutta l'umanità. Quindi l'Europa manterrà la rotta e continuerà a lavorare con tutte le nazioni che vogliono proteggere la natura e fermare il riscaldamento globale." Nonostante il ritiro degli Stati Uniti dall'Accordo durante la presidenza Trump, von der Leyen ha confermato che l'Europa rimarrà impegnata nella lotta al cambiamento climatico, affermando che "in sfide come queste, non siamo in una corsa l'uno contro l'altro, ma in una corsa contro il tempo. Anche in un momento di dura competizione, dobbiamo unire le forze."
La presidente ha parlato anche delle sfide interne all'Europa, indicando la necessità di rafforzare la competitività attraverso investimenti in tecnologie pulite e una gestione dei rischi associati all'intelligenza artificiale. "Tutti i continenti dovranno cogliere le opportunità dell'intelligenza artificiale e gestirne i rischi," ha sottolineato. Il futuro dell'Europa dipenderà dalla capacità di rimanere all'avanguardia nelle tecnologie emergenti, e von der Leyen è convinta che l'Europa abbia le risorse necessarie per farlo. "Abbiamo un settore privato con una lunga tradizione di innovazione. Abbiamo una forza lavoro di prima classe. Abbiamo un enorme mercato unico di 450 milioni di persone", ha dichiarato, aggiungendo che la forza dell'Europa risiede anche nella sua governance trasparente e nel rispetto dello stato di diritto.
Tuttavia, non manca una presa di coscienza della situazione geopolitica in cambiamento. In un passaggio significativo, von der Leyen ha affermato: "Le regole di ingaggio tra le potenze globali stanno cambiando. Non dovremmo dare nulla per scontato." Questo avvertimento implica che l'Europa dovrà essere pronta a rispondere a sfide impreviste, mantenendo la sua coesione interna e la sua indipendenza economica.
La presidente ha poi affrontato il tema delle relazioni con la Cina, affermando la necessità di perseguire una "relazione più equilibrata" basata su "equità e reciprocità". Con il 2025 che segna i 50 anni di relazioni diplomatiche tra l'Unione europea e la Cina, von der Leyen ha sottolineato l'importanza di dialogare con Pechino, soprattutto in merito alle distorsioni del mercato causate dalla sovracapacità produttiva sponsorizzata dallo Stato. Tuttavia, ha anche aggiunto che l'Europa non esita a prendere misure per proteggere i propri interessi, come nel caso delle politiche sulle auto elettriche.
Sul fronte economico, von der Leyen ha ribadito che la competitività dell'Europa dipende anche dal "ritorno a prezzi dell'energia bassi e stabili", un obiettivo da perseguire attraverso una crescente produzione di energia rinnovabile. "L'energia pulita è la risposta a medio termine, perché è economica, crea buoni posti di lavoro in patria e rafforza la nostra indipendenza energetica," ha spiegato. L'Europa, infatti, ha già superato un passaggio cruciale, producendo più energia da fonti rinnovabili come l'eolico e il solare che dai combustibili fossili, ma deve ancora compiere ulteriori passi per consolidare questa transizione energetica.
Infine, von der Leyen ha messo in evidenza gli sforzi dell'Ue per creare un "Unione dei mercati dei capitali" più profonda e liquida, fondamentale per sostenere la crescita e l'innovazione.
"I risparmi delle famiglie europee raggiungono quasi 1,4 trilioni di euro, ma le aziende europee faticano a sfruttarli," ha dichiarato, indicando che la frammentazione del mercato dei capitali impedisce agli investimenti di fluire liberamente all'interno dell'Unione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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