Europee, rimborsi elettorali Nencini: "Attenti all'euro-truffa"

Ammonta a 251,7 milioni di euro la torta dei rimborsi per le europee. "C'è una fetta, pari a 33 milioni che, per legge, deve tornare allo Stato" avverte il segretario del Psi

Europee, rimborsi elettorali  
Nencini: "Attenti all'euro-truffa"

Roma - Un fiume di denaro si sta per riversare nelle casse dei partiti. La democrazia, del resto, ha dei costi e sarebbe inutile, oltre che ipocrita, fare finta di nulla. A conti fatti la torta dei rimborsi elettorali equivale a 251,7 milioni di euro. Denaro fresco per le casse dei cinque partiti che hanno superato lo sbarramento: Pdl, Pd, Lega, Italia dei Valori e Udc. I soldi, infatti, andranno solo ai partiti che hanno ottenuto almeno un rappresentante a Strasburgo. Agli altri niente. Così è stato deciso a suo tempo dal parlamento italiano. A rigor di logica, quindi, quella "fetta di torta" che sarebbe spettata ai piccoli partiti dovrebbe restare nelle casse dello Stato. Ma non è scontato che questo avvenga. A lanciare l'allarme, parlando di "euro-truffa", è il segretario del Partito socialista, Riccardo Nencini. Uno dei partiti che è rimasto fuori dalla spartizione della torta, visto che Sinistra e Libertà - cartello elettorale con cui il Ps correva alle ultime Europee -  si è fermato a quota 3,12%. 

Chi prenderà quei 33 milioni? "I soldi dei rimborsi elettorali dei partiti che non hanno raggiunto il 4% alle ultime Europee, più di 33 milioni di euro, tornino agli italiani - ammonmisce Nencini -.  Se, al contrario, venissero spartiti tra le sole cinque forze che hanno superato lo sbarramento ci troveremmo davanti ad una euro-truffa che rappresenterebbe l’ultima ipocrisia della politica italiana".

Chi ha diritto ai soldi "La torta dei rimborsi - spiega Nencini - è calcolata in base ai cittadini aventi diritto al voto: ci pare logico, oltre che etico, che dagli oltre 251 milioni di euro sia tolta la cifra che spetterebbe ai partiti rimasti senza rappresentanza. Questi soldi devono tornare agli italiani e non essere utilizzati per rimpinguare le casse di chi si è fatto una legge elettorale su misura per consolidare un bipartitismo zoppo o un monopartitismo imperfetto".

Quasi un miliardo in cinque anni "Ne

siamo ancora più convinti - conclude il leader socialista - dopo avere appreso dal tesoriere del Pd che negli ultimi cinque anni i partiti hanno ottenuto, tramite i rimborsi elettorali, quasi un miliardo di euro". 

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