Di certo questa edizione dell'Eurovision conferma che la politica e le vicende internazionali non riescono a restare lontane dal pop. Anzi. Da giorni Malmö è attraversata da tensioni, da contestazioni, da rivendicazioni intorno agli scontri e ai morti tra Israele e Palestina. Ogni parola può essere equivocata. Ogni canzone può diventare bandiera. Tutto sommato, non è una situazione molto lontana da quella che si viveva negli anni Settanta, quando anche la musica era un campo di battaglia.
Per esempio, è diventata un caso l'esibizione della cantante israeliana Eden Golan, che è arrivata sul palco accompagnata dal messaggio incoraggiante di Benjamin Netanyahu («Stai gareggiando non solo all'Eurovision in modo che ci rende orgogliosi, ma stai gareggiando con successo di fronte a una brutta ondata di antisemitismo») ma è stata accolta dal pubblico che sventolava bandiere della Palestina cantando cori contro Israele e chiedendo la fine del bombardamento su Gaza. Per la cronaca Israele è entrato in finale e stasera si gioca la vittoria, tra l'altro con buone possibilità secondo i bookmakers. Stai a vedere che, dopo la vittoria molto simbolica dell'Ucraina di un paio di anni fa, ora tocca a Israele.
Nel frattempo, per non farsi mancare nulla, in Italia la Rai ha combinato un pasticciaccio brutto, diffondendo in video le percentuali del televoto. Così si è capito che in Italia al termine della votazione Eden Golan per Israele era al primo posto con il 39,31 per cento dei voti, mentre al secondo posto, a molta distanza, si sono classificati i Paesi Bassi con il 7,32 per cento dei voti. Tenendo conto che, da regolamento, i votanti italiani non possono votare il concorrente italiano, è un risultato molto simbolico. La Rai ha precisato che si è trattato di «un inconveniente tecnico» ma ha puntualmente precisato che «tale inconveniente non inficia la regolarità del risultato finale».
Infine parliamo di Angelina Mango, la nostra eroina, la cantante italiana che nella sua prima esibizione ha già conquistato le attenzioni del pubblico europeo e che ieri ha fatto un gran colpo simbolico.
Nella
sala stampa internazionale ha improvvisato Imagine di John Lennon. Spiegando: «Sono qui perché ci tenevo a poter dire il mio pensiero, a modo mio e con le mie parole». In poche parole è stata una bella intuizione, chapeau.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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