Dopo Expo le Olimpiadi 2026 per rilanciare (ancora) il "brand"

Il 2015 ha trasformato l'immagine della città nel mondo, ora la chance dei Giochi. E le sedi di gara diventeranno campus o palazzetti per concerti e grandi eventi

Dopo Expo le Olimpiadi 2026 per rilanciare (ancora) il "brand"

Milano 2005. Cinque milioni di turisti all'anno (l'85 per cento per business), mappe dei negozi aperti ad agosto stampate dal Comune e foto simbolo della Galleria Vittorio Emanuele deserta. I bar del «Salotto» chiusi per ferie dall'1 al 31. Estate 2024, un altro mondo. Il bilancio non è ancora chiuso ma luglio, con 900mila arrivi, è stato il mese record di tutti i tempi. Otto milioni e mezzo di turisti del 2023 sembravano l'apice ma «il 2024 mostra un altro segno più - ha sottolineato di recente il sindaco Beppe Sala -. Ci stiamo abituando ad avere sempre almeno 750mila turisti al mese, Milano è sempre più attrattiva, l'idea di una città chiusa per ferie è non esiste più». E il turismo leisure (con il 65%) ha sorpassato quello business.

In mezzo, Expo 2015, l'evento che ha trasformato l'immagine e la reputazione di Milano, da città (quasi solo) d'affari a città da vivere e da vedere. «Dall'Esposizione Universale in poi il turismo è esploso e non c'è più una stagionalità» osserva Sala. Che allora era il commissario straordinario e da sindaco nel 2019 ha conquistato con i governatori della Lombardia Attilio Fontana e del Veneto Luca Zaia - con la regia del presidente del Coni Giovanni Malagò e dell'allora ministro per lo Sport Giancarlo Giorgetti - la prossima sfida per rilanciare (ancora) il «brand Milano» a livello internazionale. Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026. E un'altra occasione per trasformare quartieri meno cool e creare nuovi servizi.

Il Villaggio olimpico è il primo tassello del maxi progetto di rigenerazione urbana dello Scalo Romana, nella zona sud est. Durante i Giochi ospiterà circa 1.400 atleti olimpici e paralimpici per essere poi convertito subito in campus universitario con 10mila mq di servizi connessi. La costruzione ha preso il via a gennaio 2023 e il cantiere (quasi un unicum in Italia) viaggia con tre mesi di anticipo rispetto al cronoprogramma. Il Fondo di investimento immobiliare Porta Romana (promosso e gestito da Coima Sgr e sottoscritto da Covivio, Prada Holding e dal fondo Coima Esg City Impact Fund) ha completato in altezza le sei palazzine che compongono la struttura ed è passato agli allestimenti, consegnerà il Villaggio chiavi in mano alla Fondazione olimpica entro il 31 luglio 2025. Sarà restituito alla città entro un anno esatto e diventerà studentato già da ottobre 2026. É di fronte alla Fondazione Prada che nel 2015 ha dato il la alla rigenerazione della zona, grandi società e griffe hanno già spostato lì gli headquarters e il gruppo A2A sta realizzando una «Torre Faro» alta 144 metri dove concentrerà 1.500 dipendenti.

Le gare di speed skating (pattinaggio di velocità su ghiaccio) e quelle di hockey femminile su ghiaccio si terranno a Rho Fiera. Fondazione Fiera Milano, presieduta da Enrico Pazzali, in emergenza Covid trasformò un settore del centro espositivo milanese in ospedale di terapia intensiva e anche in questo caso è venuta in soccorso alle istituzioni. Dopo la rinuncia di Baselga di Pinè (Trentino) a ospitare il pattinaggio di velocità e dopo i ricorsi che hanno reso materialmente impossibile per il Comune di Milano rispettare i tempi per realizzare la «Milano Arena Hockey» (tolta dal dossier), le gare sono state trasferite a Rho Fiera. Sta prendendo forma uno stadio da 5mila posti per l'hockey nei padiglioni 22 e 24 e un «palazzetto» da 6.500 spettatori per lo speed skating unendo i padiglioni 13 e 15. I lavori sono iniziati il 22 maggio 2023 e finiranno entro il 31 luglio 2025. L'investimento (25 milioni di euro) sul «Milano Ice Park» lascerà in eredità a Fiera un maxi spazio da 35mila mq, «una sede polifunzionale per eventi del tutto nuovi» ha sottolineato Pazzali. Concerti fino a 30mila posti al coperto, eventi e gare sportive di varia natura (tennis, padel, ecc.), congressi fino a 12.500 posti. Nuove chance per fare business quando il calendario espositivo è vuoto. Si aggiunge il main media center che sempre Fiera ospiterà negli spazi di «Allianz Mico» in città. E non preoccupa l'allestimento della pista per le gare di short track e pattinaggio di figura al Forum di Assago. Piazza Duomo a Milano sarà invece la «Medals Plaza» per la premiazioni degli atleti.

Per l'Arena Santa Giulia (o PalaItalia) che dovrà ospitare le gare maschili di hockey su ghiaccio è una corsa contro il tempo. La prima pietra (causa ricorsi e altri ritardi sulle autorizzazioni) è stata posata solo lo scorso 28 novembre e la sede dovrà essere consegnata tassativamente entro dicembre 2025 per i test event. É immersa nel progetto di rigenerazione del quartiere Santa Giulia, periferia sud est della città ma a otto fermate di metropolitana dal centro e servito dalla stazione dell'alta velocità a Rogoredo. Un progetto targato LendLease che comprende nuove residenze, servizi, opere stradali e un parco di circa 360mila metri quadrati. Dopo i Giochi l'Arena disegnata dall'inglese David Chipperfield e realizzata da Eventim diventerà un nuovo spazio per concerti, musical, eventi sportivi. Accoglierà fino a 16mila spettatori e sulla piazza di fronte avrà altri 10mila metri quadri per eventi outdoor.

Meno 499 giorni ai Giochi. Il 6 febbraio 2026 occhi puntati su San Siro per la cerimonia di apertura, si festeggeranno anche i cento anni dello stadio storico, anche se il futuro del Meazza è appeso alle decisioni di Milan e Inter. Il vecchio San Siro potrebbe essere (in gran parte) demolito e convertito in negozi, spazi museali e sportivi se decollerà il progetto di un nuovo stadio rossonerazzurro nei terreni adiacenti. Una telenovela che riserva continui colpi di scena, la garanzia a è che per le Olimpiadi i riflettori si è accenderanno ancora sul Meazza.

Grazie ai Giochi anche i trasporti pubblici diventeranno finalmente più accessibili.

Milano ha sbloccato da poco oltre 32 milioni per sostituire o realizzare 48 ascensori e 52 scale mobili lungo la linea M3 della metropolitana e 50 milioni di lavori sono già stati finanziati per abbattere le barriere in 24 stazioni della linea M1 e M2.

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