Fastweb, più utili ma a Piazza Affari il titolo scende

da Milano

Seduta in altalena per Fastweb. Il gestore di tlc a banda larga ieri ha diffuso i dati trimestrali con un Ebitda in rialzo del 57% sullo stesso periodo 2004 mentre il fatturato è cresciuto del 45%. La società ha portato i suoi abbonati a quota 714mila con un incremento di 218mila clienti rispetto alla fine 2004 pari dunque al 44%. Ma nonostante i numeri favorevoli dopo una partenza al rialzo il titolo ha perso l’1,5%. «Il titolo, che già aveva scontato i risultati, risente delle prese di beneficio - ha spiegato Michele Geraci di Pali International con sede a Londra - anche se questi sono stati leggermente migliori del previsto». In realtà a fermare gli acquisti c’è lo scetticismo degli analisti sull’arrivo dei possibili acquirenti o nuovi partner. E noto infatti che il fondatore Silvio Scaglia voglia vendere la sua quota, pari al 25% e per questo è stato dato mandato a Deutsche Bank. «Il mercato spera in un possibile compratore - ha spiegato Matteo Novelli di Bnp Paribas - ma noi pensiamo che trovarlo sarà molto difficile». All’orizzonte ci sono soltanto alcune manifestazioni di interesse di alcuni fondi come Apax e Carlyle che però non sarebbero intenzionati a pagare quanto richiesto considerando la valutazione di Fastweb troppo alta. Per questo Silvio Scaglia, che continua la sua esplorazione internazionale per trovare nuovi possibili investitori interessati a rilevare la sua quota, non esclude la distribuzione di un dividendo anticipato che gli permetterebbe di fare cassa. Inoltre Fastweb avrebbe in programma di aumentare il fatturato affittando la sua rete al concorrente Eutelia.

«La società sta rispettando i suoi impegni - ha detto Carmelo Pappalardo di Rasbank - per questo confermiamo il giudizio «buy» e il target per l’azione a 48,5 euro. Diverso il giudizio di Amf, il servizio di analisi finanziaria del Sole 24 Ore, che attribuisce all’azione un obiettivo prezzo a 36,1 euro e il giudizio «underperform».

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