Un fazzoletto di verde tra i palazzi di Corvetto È il giardino «fai da te»

È un esempio di giardino (pubblico) fai da te. Fra piazzale Corvetto e piazzale Bologna. Un fazzoletto di verde in periferia, ampio quanto un campo da calcio e circondato dai palazzoni, rifiorito grazie all’intraprendenza dei residenti. E alla collaborazione dell’amministrazione. Facciamo un passo indietro: primavera scorsa. I ragazzi del quartiere «Grigioni» scrivono all’assessore al Verde Maurizio Cadeo per chiedere una fontanella e qualche albero da piantare. In cambio la promessa. Si sarebbero dati da fare in prima persona. Con zappe e rastrelli per seminare, con buona volontà e costanza per mantenere il tutto ordinato e pulito. Gli alberi sono stati donati dal Consorzio agrario di via Ripamonti e dal vivaio Clorofilla, una cinquantina, da frutto. A fine settembre i ragazzi del quartiere si sono rimboccati le maniche per piantare mandorli, fichi, prugni, albicocchi, nespoli e cespugli di melograno. Che in questi giorni sono tutti in fiore, disposti lungo il perimetro delle aiuole. La vedovella è stata appena installata a un passo dall’area giochi, entro la prima metà di maggio l’inaugurazione ufficiale alla presenza del sindaco Moratti e dell’assessore Cadeo. «Questo parchetto è il nostro punto di ritrovo - spiega Davide, 16 anni, seconda scientifico, insieme agli amici Alberto, Valerio e Noemi -. Ci siamo accorti che stava diventando uno schifo, volevamo fare qualcosa, impegnarci in prima persona. Abbiamo pensato di piantare noi gli alberi e poi di curarli. Non ci aspettavamo una risposta così immediata da parte del Comune». Non solo ragazzi. Sulle panchine anche tante signore. «Viviamo qui da 40 anni, questo posto non è mai stato così bello - confida Marisa -. Dico la verità: prima quando portavo a spasso il cane non mi preoccupavo di usare guanti e sacchettino, ora lo faccio sempre. È così piacevole essere circondati dal pulito». Infatti, con la bella stagione le signore scendono a chiacchierare portando anche pasticcini e vino bianco. «Come succedeva tanti anni fa - racconta Anna - si viveva nei cortili di condominio e si condivideva tutto». La signora Bruna ha le finestre al primo piano, in via Codogno: «Vedo sempre il prunus e quando mi accorgo - è capitato nei mesi scorsi - che non ha abbastanza acqua, scendo a bagnarlo. Ma il mio nipotino, Luca mi rimprovera: “nonna non puoi tralasciare gli altri”. E così passiamo i pomeriggi a innaffiare le piante del parco». Soddisfatto il presidente di zona 4, Paolo Zanichelli: «I residenti sono riusciti a sistemare una zona periferica responsabilizzando giovani e anziani. Il miglior sistema per contrastare gli atti vandalici».

Il comitato di quartiere si augura che il giardino diventi un percorso didattico e ha chiesto di intitolarlo alla memoria di Francesco Ogliari, professore e avvocato lombardo affezionato al Corvetto. Proprio perché di «grigione» ora qui non c’è più nulla.

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