Febbre suina, negli scali nessun controllo

LA DENUNCIA I passeggeri: «Ci hanno dato solo un volantino, non c’erano medici»

«Raccomandano agli italiani di non partire per il Messico e a noi, che siamo atterrati ieri a Malpensa (da Cancun) non ci hanno nemmeno guardato negli occhi. Altro che controlli, via libera per tutti. Poi, al momento di ritirare i bagagli, il personale di terra ha distribuito volantini con riportati i sintomi dell’influenza suina: era scritto di contattare il medico se ne avessimo riconosciuto qualcuno». Si lamentano Francesco Parisi e Francesca Milanesi, due giovani milanesi. Erano a Cancun da una decina di giorni, sono atterrati martedì alle 18 insieme ad altri duecento passeggeri. «Abbiamo passato la vacanza nell’angoscia, i nostri genitori e i nostri amici continuavano a chiamarci. È vero, eravamo distanti da Città del Messico. Ma i telegiornali italiani riportavano l’allarme dell’Oms, si parlava di rischio pandemia». Così quando i passeggeri arrivati da Cancun si sono resi conto che nessun medico li avrebbe visitati hanno deciso di rivolgersi direttamente al presidio sanità della Malpensa. «Deserto, non c’era nessuno, roba da matti. Prima ci fanno vivere nel terrore e poi chissenefrega andate dove vi pare - raccontano indignati i due fidanzati che sono andati alla ricerca di un medico in aeroporto insieme a decine di altri passeggeri.

Con noi hanno viaggiato bambini piccoli e anziani, saremmo stati duecento in tutto. Abbiamo inseguito le hostess, ci hanno risposto che la prassi è questa, ossia il volantino che abbiamo in mano. Ora è tutto chiaro: i virus possono viaggiare indisturbati».

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