Paura ieri pomeriggio per un rogo divampato nel sottotetto mansardato del Santo Spirito sul lungotevere in Sassia, in pieno centro storico. Lincendio è scoppiato pochi minuti prima delluna nei locali adibiti a spogliatoio e in parte a deposito di masserizie e materiali ospedalieri allultimo piano, sprigionando un fumo che in poco tempo ha invaso scale e corridoi comuni rendendo laria irrespirabile e gettando nel panico pazienti e operatori, soprattutto quelli delle divisioni di Medicina Interna e Chirurgia cardiovascolare, attigui al focolaio. Fortunatamente, però, non è stato necessario sgomberare alcun reparto e le operazioni dei vigili del fuoco, accorsi sul posto con cinque squadre e mezzi speciali per il trasporto di ventilatori e aspiratori, sono proseguite fino a sera per la bonifica, senza dover interrompere lattività ospedaliera. Nessun ferito, dunque, e danni contenuti. Restano ancora tutte da accertare le cause del rogo. Difficile, infatti, risalire ad eventuali tracce di dolo e, per ora, la dinamica appare piuttosto accidentale. La Procura di Roma ha comunque aperto uninchiesta e dovrà passare al vaglio le condizioni di manutenzione e di messa in sicurezza del presidio ospedaliero più antico della città voluto dal re dei Sassoni nellVIII secolo per curare i suoi fedeli servitori.
«Ero a medicina - racconta un parente in visita a un ricoverato -, avevo appena lasciato il reparto quando allimprovviso ho visto il fumo. Poi degli infermieri hanno gridato al fuoco, al fuoco. Pochi istanti e ho sentito le sirene dei pompieri e visto le squadre venire su armate di lance e autoprotettori. I vigili ci hanno detto di stare calmi, che le fiamme erano circoscritte». A evitare il peggio, il corretto funzionamento delle porte taglia-fuoco. La loro chiusura ermetica ha impedito il propagarsi delle fiamme, permettendo solo in parte la fuoriuscita del fumo. «Limpegno più grande - spiegano i pompieri - è stato quello di disperdere il fumo, perché non raggiungesse altri piani. Ecco allora lutilizzo di grossi ventilatori. In realtà, lincendio di per sé non era di grandi dimensioni e cè bastato poco per spegnerlo». I primi ad arrivare sul posto gli uomini della «9A», la partenza di stanza al distaccamento di Prati, quindi sono convogliate in zona le altre autobotti più centrali. «Allo stato - ribadisce la direzione ospedaliera in un comunicato - non vi sono elementi che orientino per le origini dolose.
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