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da Milano

Candy fa shopping in Russia. L’azienda di Brugherio, fondata e diretta dalla famiglia Fumagalli, festeggia il suo sessantesimo anno di attività conquistando per 15 milioni di euro - oltre a 4 milioni necessari per il rilancio commerciale - la società Vesta, produttrice delle lavatrici Vyatka, una delle marche più conosciute in Russia.
«Nel cinquantesimo anniversario abbiamo acquisito Hoover Europe, nel sessantesimo Vyatka - commenta il presidente esecutivo Aldo Fumagalli - e l’anno non è ancora finito: stiamo vedendo di farlo concludere con i fuochi d’artificio». Per il prossimo futuro, infatti, il presidente di Candy - affiancato dall’amministratore delegato, Silvano Fumagalli e dal padre Peppino, già consigliere di Mediobanca dal 1999 al 2002 - non ha escluso l’ipotesi di ulteriori acquisti, in particolare nell’Europa Orientale. Con l’ingresso di Vesta nel gruppo, Candy mira a rafforzare la propria posizione nel panorama europeo dei produttori di elettrodomestici (attualmente la società lombarda è sesta ma prima come gruppo indipendente) e a portare la Russia, quarto mercato europeo per l’azienda, a superare, quanto a importanza, i mercati italiano e britannico, sino a ora i più rilevanti.
In Russia dal 1994 - quando aprì a Mosca il suo primo ufficio di rappresentanza - Candy punta a una capacità produttiva per le nuove lavatrici Vyatka pari a 250mila unità entro la fine del 2006. Ma l’aumento della produttività nell’Est non avrà ricadute occupazionali sullo stabilimento milanese di Brugherio, ha spiegato il presidente Fumagalli. Nel 2004 il gruppo Candy ha archiviato un fatturato pari a 945 milioni di euro. Nei primi otto mesi dell’anno in corso è del 6% e per fine anno le previsioni puntano a 6 milioni di unità prodotte. Esclusa invece una quotazione a Piazza Affari.

«Non abbiamo debiti - ha concluso Fumagalli - e non abbiamo bisogno di quattrini di terzi, certo se si dovesse profilare un’acquisizione tale da cambiare le nostre dimensioni, forse la Borsa sarà una delle opzioni, ma per il momento non è presa neanche in considerazione».

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