La prima figlia in provetta diventa mamma

«Ho sempre saputo come sono stata messa al mondo. Ero abituata all’idea di essere considerata una persona particolare, ma ora voglio vivere soltanto la mia vita»

Erica Orsini

da Londra

Nascerà a gennaio il bambino della prima neonata in provetta del mondo. Louise Brown adesso è una giovane signora dal sorriso cordiale che non fa nulla per nascondere la sua gioia all’idea di diventare mamma. Ventisette anni fa, il 25 luglio del 1978, quando nacque all’Oldham General Hospital, fu subito ribattezzata «la bambina del secolo» perché fu la prima ad essere nata con la tecnica della fecondazione in vitro.
I suoi genitori, John e Lesley, avevano tentato inutilmente per 9 anni di avere un bambino e alla fine avevano riposto le loro ultime speranze nelle mani di una coppia di ginecologi inglesi, Robert Edward e Patrick Steptoe, ideatori della tecnica «Fivet» e pionieri allora dei primi trattamenti antisterilità.
La nascita di Louise aveva tracciato una nuova frontiera nella ricerca scientifica in questo campo. Sebbene com’è ovvio, il lieto evento fosse stato accompagnato da forti polemiche, milioni di coppie sterili avevano potuto ricominciare a sperare. Gli stessi signori Brown erano poi riusciti a dare alla piccola Louise anche una sorellina grazie alla stessa tecnica, Natalie, che ora ha 20 anni. E adesso, se una provetta potesse parlare, molto probabilmente ci direbbe di essere molto felice per questa sua «figlia» in attesa e per il «nipote» che sta per arrivare. Il quale, almeno a quanto dicono i giornali inglesi, sembra essere stato concepito del tutto naturalmente. Louise, che attualmente fa l’assistente amministrativa, è sposata da 2 anni con Wesley Mullinder, un addetto alla sicurezza ed entrambi attendono con ansia l’arrivo del loro primogenito. La coppia vive a Bristol ed ha sempre desiderato avere dei bambini. «Vorremmo averne di nostri un giorno - aveva dichiarato Louise subito dopo le nozze - e speriamo di non aver bisogno del trattamento antisterilità. L’unica cosa da fare è aspettare e vedere che succede. Quando ero più giovane dicevo sempre di volerne 3 o anche 4, ma adesso non so» - aveva concluso. Ieri ai giornalisti il futuro padre ha raccontato di essere contentissimo della gravidanza di Louise. «Siamo così eccitati all’idea di diventare genitori - ha infatti dichiarato Mullinder - e io sono sicuro che Louise sarà una mamma speciale». Di sicuro è stata una bambina speciale e lei ha più volte confermato di esserne sempre stata consapevole. «Ero abituata all’idea di essere particolare - ha raccontato Louise in occasione del suo 25 compleanno, durante una grande festa organizzata alla Bourn Hall Clinic per i centinaia di bambini nati seguendo le sue stesse orme e alla quale era stata invitata come ospite d’onore - e intorno ai dieci, undici anni, riflettevo molto spesso su come ero stata concepita. Adesso che è passato tutto questo tempo però, non lo faccio più, vivo soltanto la mia vita». Una vita che scorre il più possibile sui binari della normalità, prevedendo un matrimonio e la nascita di un figlio, come accade per moltissime donne. I 2 ginecologi che hanno aiutato il papà e la mamma di Louise possono andar fieri della donna che è diventata. Steptoe purtroppo è morto quando Louise aveva 10 anni, ma Edwards è stato uno degli ospiti più graditi al matrimonio tra Louise e Mullinder. E sebbene la signora Brown-Mullinder ci tenga a voler essere una persona come le altre, il suo rimane però più un desiderio che una realtà. Perché tutta la sua famiglia è un po’ speciale.

La sua sorellina Natalie, più giovane di lei di 7 anni, qualche anno fa è stata la prima neonata in provetta a diventare madre a sua volta. La nascita di sua figlia Casey, un bimba in perfetta salute, fece storia perché mise fine ai timori che le donne nate grazie alla fecondazione assistita non fossero in grado di avere dei figli sani.

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