Manila - Eugenio Vagni non
sarebbe stato abbandonato dai suoi rapitori, ma consegnato ad un
altro gruppo di ribelli di Abu Sayyaf nel sud delle Filippine. Lo ha
dichiarato il capo della Polizia Jesus Verzosa. "Abbiamo avuto notizia che Vagni è stato lasciato dai suoi
sequestratori ad un altro gruppo che si trova nella zona", ha detto
spiegando che non potranno muovere per molto tempo l’ostaggio a
causa delle sue condizioni di salute.
Stamane si erano diffuse voci secondo le quali il volontario della
croce rossa internazionale era stato stato abbandonato dai suoi
rapitori. E Verzosa aveva annunciato che il governo ha offerto una
ricompensa di 500 mila pesos (oltre 10 mila euro) a chi fornisca
informazioni sul luogo in cui l’italiano si trova.
"Vagni sta bene" Richard Gordon, presidente della Croce
Rossa Filippina ha parlato ieri sera telefonicamente con Eugenio
Vagni, l’italiano rapito nelle Filippine. "Ha detto che sta bene ma che non è libero" ha reso noto Gordon a
Massimo Barra, vicepresidente della Croce Rossa Internazionale-
Commissione permanente.
Farnesina: "Nessuna azione che possa metterlo in pericolo" La Farnesina
ribadisce il suo no all’ipotesi di blitz che possano mettere in pericolo
la vita di Eugenio Vagni. "Noi siamo contrari ad azioni
che possano mettere a repentaglio la vita dell’ostaggio", ha detto al
Tg2 il portavoce del ministero degli Esteri, Maurizio Massari,
ricordando che l’isola in cui è tenuto in ostaggio Vagni "è molto
piccola, ci sono diversi gruppi che fanno capo ad Abu Sayyaf e che
però non rispondono a logica facilmente decifrabile".
Esercito filippino: "Pronti a nuovo blitz" Ci stiamo preparando ad eventuali azioni militari"
per liberare Eugenio Vagni. Lo ha detto un portavoce dell’esercito
Edgard Arevalo, spiegando che non ci sono certezze sull’eventuale
consegna di Vagni ad un altro gruppo di ribelli e smentendo che
l’italiano sia stato abbandonato. "Stiamo ancora verificando i movimenti del gruppo legato ad Abu
Sayyaf -ha detto a Skytg24- ci prepariamo per eventuali azioni
militari, ma con molta prudenza perchè si potrebbe mettere in
pericolo la vita di Vagni e dei poliziotti e militari impegnati in questa
missione delicatissima".
Il fratello di Vagni: "Non sappiamo niente" Ore di angoscia e tensione a Montevarchi per la famiglia di
Eugenio Vagni. "Non sappiamo niente - dice il fratello Francesco dalla sua casa
nella cittadina aretina - non abbiamo notizie ufficiali". "La situazione è complessa e le notizie sono discordanti - spiega il
consigliere regionale Enzo Brogi - a livello internazionale circola con
insistenza la voce della sua liberazione, la Farnesina, invece, è
molto cauta".
Scontri coi ribelli L’esercito filippino ha confermato gli
scontri di ieri con il gruppo di ribelli che detiene in ostaggio Eugenio
Vagni.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.