"Filumena Marturano". Con le feste di Natale la Rai riscopre il teatro

Il capolavoro di De Filippo in prima serata stavolta con la coppia fiction Scalera e Gallo

"Filumena Marturano". Con le feste di Natale la Rai riscopre il teatro

Ci sono personaggi che non muoiono mai. Passano i decenni, le attrici si susseguono, ma la storia dell'ex prostituta che difende come una belva la propria maternità, perché «i figli non si pagano», continua a toccare il cuore. Ancora una volta rimarranno commossi, i telespettatori di Raiuno, quando mercoledì 20 in prima serata, Filumena Marturano tornerà in tv con il volto di Vanessa Scalera.

Coraggiosa o banale che sia, la scelta del capolavoro di Eduardo De Filippo uno dei rarissimi casi di teatro classico mandati in prima serata dalla Rai, escluso quello di nicchia su Rai 5, e chissà perché solo a Natale - resta preziosa. Per l'inalterabile bellezza del testo originale, che il regista Francesco Amato dichiara d'aver integrato ispirandosi alla sceneggiatura del film tratto nel 1951 dalla commedia, dallo stesso Eduardo; e per l'indubbia attrattiva popolare esercitata dalla protagonista. Ormai amatissima Imma Tataranni, la Scalera è pugliese ma sufficientemente attrezzata per diventare partenopea; e potrebbe esprimere un efficace punto di contatto fra la titolata sequela di grandissime che l'hanno preceduta nel ruolo - Titina De Filippo, Regina Bianchi, Sophia Loren, Valeria Moriconi, Lina Sastri, Mariangela Melato, fra le altre - ed una resa moderna e «televisiva» del personaggio.

«Quando me l'hanno proposto prima m'è esplosa dentro la paura. Poi la felicità. La voce della Loren continuava a risuonarmi dentro, imperterrita».

Un coach ad impostarle l'accento napoletano battuta per battuta; il testo «ripetuto tutto ossessivamente a memoria, prima ancora d'iniziare a girare»; lunghe prove teatrali col partner Massimiliano Gallo (anche lui eroe da fiction in Vincenzo Malinconico: qui è l'egoista Domenico Soriano, alla vana ricerca di quale sia suo figlio fra i tre di Filumena), e una vera battaglia emotiva contro l'ansia da prestazione. «Nella prima settimana Vanessa non pensava ad altro rivela il regista Francesco Amato (lo stesso che la dirige in Imma Tataranni) - poi si è liberata di tutte le paure ed è stata, al solito, fantastica».

Fra i tanti, ancora attualissimi temi offerti dal capolavoro, Amato sottolinea «la dipendenza sentimentale che lega Filumena a Domenico. I due si amano pur facendosi la guerra». Mentre per la Scalera centrale è il tema del perdono: «Quello che i due hanno la forza di dare a sé stessi, per i fallimenti della loro vita; e poi di dare l'una all'altro». Non basta.

Analfabeta ma coraggiosa, Filumena proclama il diritto della dignità della donna, della famiglia, del rispetto della vita. Non ci si ricorda mai che Eduardo, come del resto Pasolini, pur comunista e non credente era contrario all'aborto: «In un primo momento non ci eravamo accorti che, nel famoso monologo della Madonna delle Rose, Filumena afferma di non voler uccidere i propri figli confessa, piuttosto sorprendentemente, Amato -. Abbiamo comunque lavorato perché la sua scelta coraggiosa apparisse come solo personale, e non ideologica».

Nonostante l'adattamento, tutte le scene «madri» della commedia sono presenti nel film; e va da sé che sono le migliori, anche nella resa degli attori, visto che le nuove nulla aggiungono al perfetto meccanismo eduardiano. Perfino il finale lieto è stato rispettato: «Temevamo apparisse un happy end patetico, poco credibile. Invece no. Ancora una volta ha avuto ragione Eduardo. Ancora una volta ha avuto ragione Filumena».

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