Caro campione, da dove vogliamo cominciare?
«Dal numero 1, che ho avuto in sorte per la seconda volta nella mia carriera e che ho sfruttato come dovevo, o quasi, perché il mio allenatore Ravetto mi aveva detto che stavolta avrei dovuto essere al comando già dopo la prima manche con tre-quattro decimi di vantaggio, invece Ligety è finito a 11/100, è andato veramente forte».
Ma lei di più, anche nella seconda.
«Bello davvero vincere arrivando giù per ultimo, al traguardo cè stata unovazione, come per Raich sabato: lui aveva dato lezione in gigante, io lho data in slalom... ormai in gara faccio quello che voglio. Sono orgoglioso anche del fatto che ci fossero tantissimi tifosi italiani giunti da lontano, vuol dire che lo sci ricomincia ad appassionare veramente».
Si è allenato bene nei giorni scorsi?
«A Pila sono stati bravi e disponibili, io ho lavorato bene anche se la pista non era ghiacciata come qui. Blardone sbaglia a cercare scuse per le sconfitte».
Poker, ma si rende conto?
«Forse non ancora, di una cosa però sono certo: di vincere non ci si stanca mai, anzi, la fame vien mangiando e adesso non vorrei più fermarmi. Sono anche sesto nella classifica generale di coppa, che orgoglio... E poi sento che gli avversari ora hanno paura di me, sento di essere entrato nella storia dello sci. Ho lavorato tanto negli ultimi anni, merito i risultati che sto ottenendo».
Quale fra i prossimi slalom non vorrebbe assolutamente perdere?
«Quello di Schladming, perché lì vince solo chi ha classe. E a Kitz vorrei lasciare il mio segno, perché vincere in Austria dà sempre una certa soddisfazione».
Non pensa che lo slalom olimpico sia lontano e che la forma allora potrebbe non essere la stessa di oggi?
«No, non ci penso e a essere sincero non me ne frega niente adesso. Sto facendo una grande stagione, quel giorno darò il mio massimo e andrà come deve andare, in ogni caso quello che ho fatto finora non me lo toglierà nessuno».
Lo speaker di Adelboden lha definita Maestro.
«Ero in partenza e lho sentito, mi ha caricato».
Il futuro?
«Un giorno a casa e da mercoledì in pista a Wengen per le prove della discesa, farò la supercombinata di venerdì e lo slalom di domenica. Sarà una trasferta familiare, Tania e Giacomo verranno con me».
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