«Alla fine dell’inverno assalteremo gli stranieri»

I talebani sono pronti a lanciare l’offensiva di primavera con diecimila uomini. Lo ha dichiarato ieri all’agenzia di stampa Reuter mullah Abdul Rahim, comandante dei fondamentalisti in armi nella provincia di Helmand, nell’Afghanistan meridionale. Il numero è gonfiato dalla propaganda, ma lo stesso presidente americano George W. Bush aveva annunciato 24 ore prima che invierà rinforzi nel Paese al crocevia dell’Asia in vista dell’usuale ripresa degli scontri dopo l’inverno.
Rahim, raggiunto a un telefono satellitare, ha spiegato che «quando si scioglierà la neve scateneremo sanguinosi attacchi contro le truppe straniere guidate dagli americani». Il comandante talebano afferma che tutto è stato preparato per l’offensiva di primavera e «diecimila combattenti sono pronti a prendere le armi quando lo ordineremo». Lo scorso anno è stato il più sanguinoso dal crollo del regime di Mullah Omar con quattromila morti, un quarto dei quali civili. Secondo Rahim i talebani hanno a disposizione duemila attentatori suicidi e altri tremila si starebbero addestrando. Cifre sicuramente inventate, ma nel 2006 sono state almeno 200 le persone morte per gli attacchi kamikaze. Solo in gennaio le forze di sicurezza afghane hanno arrestato undici aspiranti terroristi suicidi nella zona di Kandahar.
I fondamentalisti hanno già sferrato le prime operazioni riconquistando temporaneamente Musa Qala, nella provincia di Helmand, dove reggeva una tregua concordata fra gli anziani del villaggio e i soldati inglesi. I militari della Nato e i talebani avevano accettato di non entrare in città. Inoltre gli estremisti islamici erano riusciti a minacciare un’importante diga. Durante la decisa reazione della Nato i talebani hanno utilizzato anche i bambini per farsi scudo. Ieri è stato diffuso su un sito jihadista un video di Al Qaida, che mostra i terroristi mentre pianificano e portano avanti un’azione contro una base americana nella provincia afghana di Zabul. Quasi una riposta all’invio di rinforzi Usa. Il filmato si apre con un messaggio del numero due della rete del terrore, Ayman al Zawahiri, che rivendica addirittura la conquista della base americana. Il titolo non lascia dubbi: «Olocausto degli americani nella terra del Corano, l’emirato islamico. Cattura di una postazione americana ad Arghandab (nord est di Kandahar, nda)».
Dopo Al Zawahiri si vede un terrorista nella tipica divisa nera di Al Qaida, che spiega ai suoi uomini il piano d’attacco utilizzando mappe della zona. I fondamentalisti osservano l’obiettivo dall’alto di un’altura. L’azione scatta con il buio e non si vede molto, a parte le scie dei traccianti e le esplosioni delle granate.

Non si capisce se i terroristi abbiano effettivamente conquistato la base o solo un avamposto. Si vede, però, una scritta su un muro: «Cpt Ashwokth Utah. Ng Ett», che testimonierebbe la presenza americana, dei locali vuoti e alcuni mezzi distrutti.

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