Finto diplomatico rapina una Jaguar

Si è fatto consegnare un’auto di lusso da centomila euro

Paola Fucilieri

«Decisamente un bell’uomo. Distinto, ben vestito, con un certo portamento, modi educatissimi ma poco appariscenti. Insomma: mica un tipo qualunque. E poi sa: per come si presentava al ristorante - con quei macchinoni, parlando con facilità diverse lingue - c’erano tutti i motivi per credere che fosse chi diceva di essere, non so se mi spiego».
La signora si spiega, eccome. E dalle sue parole si capisce come il bel George O. - un ingegnere del Kenya di 39 anni - con la storia del diplomatico, ci abbia marciato per un bel po’. In realtà lui è semplicemente un ingegnere kenyota con la passione per le auto di lusso, tanti precedenti penali e una sfilza di nomi falsi. E ieri mattina è stato arrestato dai carabinieri dopo la sua ultima impresa: qualche giorno fa, davanti al Palazzo delle Stelline di corso Magenta, aveva ritirato dal dipendente di una concessionaria una Jaguar del valore di circa 100mila euro, ma anziché pagare l’auto alla consegna come pattuito, il finto diplomatico ha puntato un coltello contro l’uomo e poi si era dileguato sulla vettura.
Sulle tracce del falso dipendente delle Nazioni Unite nonché, diceva lui, «figlio dell’ambasciatore del Kenya», i militari sono stati però messi dalla segnalazione del proprietario di un elegante locale di Porta Ticinese colpito, da alcuni giorni, da quel cliente così distinto, qualificatosi come diplomatico kenyota, che ogni tanto pranzava da lui arrivando sempre a bordo di auto di lusso.

Collegate la rapina e le informazioni avute dal proprietario del locale i carabinieri, dopo un appostamento, hanno arrestato il finto diplomatico mentre era sulla Jaguar rapinata alla quale aveva sostituito la targa con una del corpo diplomatico rubata nei giorni scorsi.

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