La formazione non è spreco ma investimento

È una spesa, ma...

La formazione non è spreco ma investimento

La formazione è una voce fondamentale del palinsesto della spesa regionale. Già la nostra Costituzione all'articolo 9 recita che la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura, la ricerca scientifica e la tecnica. Quasi a dire che i soldi spesi sulla formazione costituiscano addirittura un investimento. Figuriamoci poi, dinanzi ad una legislazione alluvionale e multilivello, quanto sia importante per un funzionario o un amministratore pubblico un aggiornamento costante.

Un tempo il dipendente pubblico poteva dormire sonni tranquilli, anche se ignorante, perché la Pubblica Amministrazione non doveva spiegare i propri provvedimenti a nessuno. Era sufficiente la disposizione. La novella del 1990 con l'avvento della famosa legge 241, introdusse l'obbligo per la pubblica amministrazione di concludere i procedimenti amministrativi avviati sempre con un provvedimento e di rendere visibile il procedimento utilizzato. La riforma poi, nella sua evoluzione, oltre al procedimento che portava all'adozione del provvedimento accese i fari sulla motivazione di quest'ultimo. La motivazione pian pian divenne l'asse portante di un provvedimento, ancor più importante della disposizione. Oggi solo pochissimi atti a carattere generale possono non contenere una motivazione. Al contrario la quasi totalità dei provvedimenti dello Stato debbono essere motivati. La motivazione infatti, presenta ogni utile considerazione che abbia spinto il funzionario o l'amministratore pubblico ad assumere una decisione od a concedere, eventualmente negare, un titolo abilitativo richiesto dal cittadino. La motivazione tiene in piedi il provvedimento e la sua contestazione in giudizio altrettanto motivata potrebbe determinare la demolizione del provvedimento stesso da parte dell'autorità giudicante. La formazione è fondamentale perché consente a chi emana un provvedimento di indicare con sapienza nella motivazione le norme applicate e le ragioni per le quali quelle norme si intendano coerenti al caso di specie argomentando ogni altro aspetto che conduce alla decisione.

Nella giungla di norme che continuano incessantemente ad accatastarsi nell'universo legislativo del Paese la formazione è l'unico strumento che ha il funzionario pubblico per potersi difendere da qualsivoglia tipo di censura potendo in ogni istante dimostrare di aver correttamente applicato la legge rispettando la logica, quindi, la congruità, la proporzione, la ragionevolezza, e giungendo

all'emanazione del provvedimento attraverso un procedimento/percorso armonico anch'esso visibile al cittadino. Svolgere una sana formazione non significa pertanto spendere, ma investire.

*Presidente Fondazione Gazzetta Amministrativa

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