Monti non dimentichi le famiglie e incontri al più presto le associazioni che le rappresentano. «Illustrissimo professor Monti», inizia così la lettera inviata al premier appena insediato, Mario Monti, dal presidente del Forum delle famiglie, Francesco Belletti, a nome delle 50 associazioni nazionali e delle 400 locali che ne fanno parte.
La richiesta è quella di un incontro con il premier il prima possibile per avanzare proposte concrete per una politica che sia davvero «a misura di famiglia». Fisco, welfare, istruzione sono le questioni cruciali che si vogliono affrontare col governo. Nessuna manovra di natura fiscale, a livello nazionale o locale, avverte il Forum «potrà essere equa se non terrà in adeguato conto i carichi familiari; nessun taglio alla spesa sociale potrà garantire pari opportunità se non verrà commisurato e riequilibrato in funzione della dimensione familiare; nessun intervento sui sistemi formativi e sull'educazione sarà equo se non terrà in debito conto la valorizzazione del capitale umano e sociale delle famiglie, così come la loro necessaria libertà di scelta in ambito educativo».
Nessuno sconto e nessun privilegio,scrive Belletti nella lettera ma ocorre cambiare prospettiva rispetto a quello che rappresenta il nucleo familiare nella società: non un costo ma una risorsa essenziale del paese, «uno dei motori di sviluppo, di fiducia e di futuro, da cui ripartire e su cui investire per uscire dalla crisi». Le famiglie non chiedono nè sconti nè privilegi ma un confronto su alcune tematiche cruciali.
Prima di tutto il Forum chiede un interlocutore certo dunque che venga confermata nel governo una delega specifica alla famiglia e alle politiche familiari come è accaduto nei due esecutivi che hanno preceduto il governo Monti. Soltanto così si potrebbe portare avanti il Piano nazionale per la famiglia che al momento si trova all'esame del governo e della Conferenza Stato-Regioni. Il Forum ricorda a Monti la necessità di «considerare la dimensione familiare come fattore insostituibile di equità in ogni intervento di natura fiscale e di spesa sociale». Per questo si chiede al governo di sostenere la proposta del FattoreFamiglia, che consentirebbe di introdurre un'equità familiare nella riforma del sistema fiscale nazionale e anche a livello locale, nelle tariffe, nella fiscalità locale, e in ogni misura di sostegno alle persone in difficoltà.
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