Domenica pomeriggio l'arena della libreria Mondadori in piazza Duomo era gremita di fan di Frank Miller, indiscusso maestro del fumetto mondiale e autore di opere iconiche come Il ritorno del Cavaliere Oscuro, Sin City e 300, da cui il cinema ha tratto a piene mani. Basti pensare alla trilogia su Batman di Tim Burton prima e di Christopher Nolan poi. Miller, appena giunto da Lucca Comics dove è stato premiato con il prestigioso Yellow Kid, era atteso a Milano per un incontro celebrativo del venticinquennale di 300, la versione a fumetti della battaglia delle Termopili pubblicata per la prima volta nel 1998, e portata sul grande schermo dal regista Zack Snyder in una pellicola di culto datata 2007.
La storia di Leonida e dei suoi spartani è ben nota: un pugno di valorosi guerrieri che si immola per ritardare l'avanzata in Grecia dell'esercito persiano, dando così il tempo alle varie città stato, eterne rivali, di allearsi contro il nemico comune in nome della libertà. «Sono stato molto fortunato a imbattermi in questa vicenda. A sette anni ero in un cinema del Vermont con mio fratello maggiore. Avevo già deciso che da grande sarei diventato un fumettista e, dopo aver visto un film che raccontava questa storia epica, capii che avrei dovuto disegnarla non appena fossi stato pronto per farlo». Miller ha svelato al pubblico cosa rende unica la vicenda: la sconfitta degli eroi. «Era la prima volta che assistevo a una cosa del genere, mi sono commosso: di solito i buoni vincono e sopravvivono sempre. Qui trionfano i nemici. Verrebbe da dire che è un finale terribile. Ma questa morte eroica è di ispirazione per il resto dei Greci e li porta a unirsi e a prevalere contro l'invasore. Per la prima volta ho capito la differenza tra la vittoria fisica e la vittoria morale. Se è una vicenda viva ancora oggi, migliaia di anni dopo, si deve a ciò; Serse desiderava che questi eroi fossero dimenticati, ma non è successo». Buoni contro cattivi, dunque: la distinzione è netta. Il manipolo di coraggiosi guidati dal giusto Leonida blocca i persiani nella gola delle Termopili. Serse è furioso. A questo punto entra in gioco Efialte, descritto da Miller come un essere deforme che decide di tradire la causa e svela a Serse un sentiero segreto per attaccare alle spalle gli spartani, che vengono massacrati. «Amo il personaggio di Efialte. È un uomo che non riesce a essere all'altezza del momento e ciò lo rende marcio internamente. È un personaggio triste, che soffre più degli altri».
Miller ha poi ricordato la sua prima volta a Lucca Comics, quando a colazione un omone lo invitò al proprio tavolo e si mise a raccontare con molta enfasi di quanto gli piacessero i suoi fumetti: era Hugo Pratt! E, parlando del progetto editoriale Frank
Miller Presents, con cui valorizza e lancia nuovi talenti, ha affermato: «Cerco qualità, sincerità, una voce unica e caratterizzata, che non cerca di migliorare o di imitare quello che c'è già. Cerco il prossimo Sergio Toppi».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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