Frattini: "Approvata missione umanitaria in Tunisia"

Il Consiglio dei Ministri ha approva l'invio di una missione umanitaria in Tunisia per contribuire al rimpatrio dei profughi che sono al confine con la Libia. Inviati aiuti anche a Bengasi e Misurata. Maroni: "Pronti a controllare i porti tunisini"

Frattini: "Approvata missione umanitaria in Tunisia"

Roma - E' ormai da giorni emergenza profughi in Tunisia, dove migliaia di persone attraversano la frontiera con la Libia. Si tratta soprattutto di lavoratori egiziani scappati dalla Tripolitania. Oggi il Consiglio dei Ministri ha approvato una missione umanitaria "a seguito di una richiesta esplicita del governo tunisino e di quello egiziano". La missione contribuirà al rimpatrio sicuro delle persone che si trovano ora nei campi profughi, gestiti finora solo dall’agenzia dell’Onu per i rifugiati e prevede un campo italiano nel quale fornire "pronto intervento di assistenza alimentare, sanitaria, personale a persone depredate di tutti i loro averi", ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini.

Stanziati 5 milioni di euro La decisione è stata presa anche per prevenire l'esodo di massa dalla Tunisia verso il nostro Paese. Oltre ad allestire il campo - che "non sarà gestito direttamente dagli italiani", ha precisato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa - l'Italia mette quindi a disposizione navi e aerei per accompagnare i rifugiati ad Alessandria e a Il Cairo. Frattini ha anche detto che "l’armatore Grimaldi ha fornito un traghetto da 1.500 persone, mentre il governo provvederà a noleggio di charter, per cui sono stati stanziati 5 milioni di euro in aggiunta ad altri fondi destinati all’acquisizione di generi alimentari" e beni di prima necessità.

Italia "apripista", pronta a controllare porti tunisini L'operazione "riguarda un enorme quantità di persone", ha ricordato Frattini, "Fino all’altro ieri avevamo registrato 77mila persone, il 70% egiziani, nella necessità anche di interventi medici di urgenza". Alla missione italiana darà appoggio l’Austria, e "faremo da apripista ad altri Paesi che organizzeranno missioni simili". L’Italia, inoltre, è "disponibile a fornire mezzi e personale di polizia per un maggiore controllo dei porti" della Tunisia, ha aggiunto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che ha anche sottolineato l'esistenza di un piano B: "Se dovesse prendere avvio la fuga di massa noi siamo pronti a gestire la prima accoglienza".

Missione civile in Cirenaica Il governo italiano ha deciso, inoltre, che porterà aiuti a sostegno della popolazione anche in

Libia, a Bengasi e a Misurata. Lo ha annunciato Frattini che ha precisato: "Nelle prossime 24 ore la nave a Catania sarà attrezzata e potrà partire per Bengasi. Ci vorranno poi 30 giorni per raggiungere la costa libica"

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