Fuggono all’alt: carabiniere ferito da un colpo di pistola

A sentire i carabinieri nel parcheggio del condominio di via val di Sole 12 - usato anche dai clienti del supermercato Unes Maxi srl, in zona Ripamonti - ieri mattina alle 10.30 non c’era nessuno. Quindi nessuno si sarebbe accorto del colpo di pistola partito dall’arma di un carabiniere che, insieme a dei colleghi, stava rincorrendo un robusto peruviano al termine di un inseguimento a tre loschi sudamericani notati a bordo di un furgone. Nessuna scena di terrore, di pubblico panico: il militare e il balordo se la sono visti tra di loro. E quando, durante la colluttazione tra i due, è partito un colpo dall’arma del carabiniere (l’extracomunitario era disarmato) a rimanere feriti sono stati, per fortuna, solo loro: il carabiniere, 23 anni, a un piede, tra la tibia e la caviglia sinistra (una ferita che lo ha portato ad essere operato al San Paolo) e il peruviano, 31enne, ora ricoverato al Policlinico, al braccio destro. Nel frattempo i colleghi del militare ferito arrestavano gli altri complici del peruviano, due cileni di 34 e 26 anni. Tutti clandestini e con precedenti, sono accusati di aver rubato merce rubata in mattinata da un furgone della nota ditta di trasporti Bartolini.
Tutto è cominciato quando una pattuglia del Radiomobile ha notato un furgone Skudo Fiat scuro, su cui viaggiavano tre sudamericani dall’aria sospetta e hanno deciso di fermarli e controllarli. Al tentativo di blocco per un controllo da parte dei carabinieri, i tre sul furgone si sono dati alla fuga, schiacciando il piede sull’acceleratore. Ma sono stati inseguiti e circondati in via Ripamonti. A quel punto i tre fuggitivi hanno abbandonato il furgone e l’inseguimento è continuato a piedi: i due cileni sono stati bloccati dai militari dopo pochi minuti; il peruviano, invece, si è rifugiato nel parcheggio sotterraneo dello stabile usato anche dai clienti del supermercato Maxi Unes di via Val di sole, dove si è nascosto. L’uomo - a detta dei carabinieri un marcantonio di oltre 100 chili - ha reagito con violenza al tentativo d’arresto. Ne è seguita una colluttazione con un carabiniere che per primo, inseguito dai colleghi, ha tentato di bloccarlo ed è lì che sono stati esplosi colpi d’arma da fuoco.
«L’episodio mette in luce quanto il nostro capoluogo sia troppo spesso teatro di scorribande da parte di bande organizzate che non esitano a mettere in pericolo le stesse forze dell’ordine e i cittadini» ha dichiarato il capodelegazione della Lega Nord in giunta regionale lombarda, Davide Boni. «L’inseguimento effettuato nei confronti di alcuni sudamericani, in fuga su un furgone, - ha continuato Boni - non può che riportare alla luce il problema legato al persistere di episodi di criminalità che vede come protagonisti in negativo stranieri che, evidentemente, non hanno alcuna intenzione di vivere secondo regole di comportamento civili».


«Naturale che, davanti a episodi come questo, il clima di esasperazione porti poi alla richiesta di chiudere le frontiere, - ha concluso il leghista - nel tentativo di integrare la comunità straniera già presente sul territorio, distinguendo tra chi ha intenzione di vivere onestamente nel nostro Paese, da coloro che invece cercano di imporre uno stile di vita al di fuori delle regole».

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