Furti, rapine e spaccio la criminalità straniera fa scattare l’allarme

De Corato: «È emergenza, in città ci sono 100mila clandestini»

Se Romano Prodi dichiara con ostinazione di voler proseguire la politica immigratoria delle porte aperte voluta dal suo governo dovrà fare i conti anche con le realtà drammatiche che questa politica ha contribuito a creare, come quella milanese e assumersi tutte le responsabilità del caso. Il vice sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato non ha dubbi. «Basterebbe considerare quello che capita a Milano quotidianamente, per esempio con la criminalità romena - ha spiegato ieri il vice sindaco -. La politica delle porte aperte all’immigrazione ribadita con convinzione dal presidente del Consiglio è la prima causa dell’emergenza milanese in tema di sicurezza. Un’emergenza quantificabile in cifre: 100mila clandestini e 10mila nomadi».
«Solo negli ultimi 10 giorni - ricorda De Corato - ci sono state una rapina con aggressione in via Ferrante Aporti, un arresto per furto in piazza Duomo (con un passante che ha sbattuto a terra la testa a causa della fuga del malvivente) e un altro arresto per furto di rame in via Salomone. Senza dimenticare un processo in corso per un romeno accusato di mutilazioni genitali e gli arresti nell’hinterland per furti a supermercati».
Tuttavia, oltre ai dati in possesso del vice sindaco, a fornire il polso della situazione ci sono quelli forniti dal dirigente della squadra mobile Francesco Messina, cioè il totale degli arresti (107) effettuati dal 20 agosto a ieri dalla sezione investigativa di recente formazione, la Uocd (Unità operativa criminalità diffusa), diretta dal commissario capo Alfredo Criscuolo e il cui gruppo di lavoro si è occupato particolarmente dello spaccio in strada. Quel che salta agli occhi è che la maggior parte degli spacciatori sono stranieri, in particolare di nazionalità africana: 19 i marocchini, 20 i gambesi, 11 i tunisini, 10 gli egiziani e 7 i senegalesi. Appena 7 gli italiani. Che invece costituiscono la maggior parte (71) degli acquirenti di droga, mentre, in questo caso, sono appena 7 in tutto gli stranieri (tre marocchini, un libanese, un russo, un tedesco e un brasiliano). Tra gli arrestati per furti e rapine (16) il primato spetta invece ai romeni (8), ma ci sono anche due bosniaci, due russi e due albanesi, un italiano e un cinese.
«Le piazze milanesi della droga sono viale Monza, piazzale Loreto, corso Como, piazza XXIV maggio e la zona dei Navigli» ha detto Messina. E ha aggiunto: «Nella lotta contro lo spaccio non ci siamo limitati al controllo del territorio, ma siamo entrati anche in alcuni appartamenti da dove lo spaccio partiva».
L’episodio più curioso, durante gli arresti messi a segno dagli investigatori della sezione criminalità diffusa, però, riguarda due italiani ed è avvenuto il 27 settembre in via Coppin, a Ronchetto sul Naviglio.

I poliziotti hanno individuato un furgone, di proprietà di Antonio D’Arrigo - un milanese 42enne, incensurato - che, grazie al suo mezzo e con l’aiuto di un 27enne, Gianluca Brigante, consegnava droga in diverse zone della città.

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