La prossima edizione di Saie, Salone internazionale delledilizia, alla Fiera di Bologna dal 18 al 21 ottobr, guarda al futuro delle città e alle grandi sfide della riqualificazione del patrimonio edilizio in chiave di efficienza energetica. Ne parliamo con Norbert Lantschner, esperto internazionale di sostenibilità nelle costruzioni e curatore dellarea «Green Habitat» di Saie 2012, sezione dedicata appunto allefficienza energetica.
Quali sono le opportunità per il settore costruzioni che sembra soffrire la crisi più di altri?
«Nel nostro Paese abbiamo un enorme patrimonio edilizio su cui investire con interventi di riqualificazione e ammodernamento. Il 55% degli italiani vive in un alloggio costruito prima del 1972, di cui il 15% antecendente al 45. Letà media degli edifici è superiore a 30 anni, con 10 milioni di unità costruite tra il 1946 e il 1972. Una situazione che ci pone in cima alla classifica europea per epoca di costruzione del patrimonio edilizio. Si stima che ci siano 23 milioni di finestre da sostituire, 140 milioni di metri quadrati di coperture verticali e 300 milioni di metriquadri di coperture orizzontali da riqualificare. Attivare questi interventi vuole dire creare 300mila posti di lavoro qualificati e attuare un risparmio energetico di 2 miliardi di litri gasolio/metri cubi gas, pari a 3,4 miliardi di euro di risparmio».
Quindi un grande volano.
«La riqualificazione in chiave di efficienza energetica e sostenibilità è la grande chance del settore costruzioni, oltre che una grande opportunità economica e sociale; sviluppare questi interventi è strategico per il nostro bilancio, per quello delle famiglie e per dare spinta al mondo del lavoro. Saie 2012 è la piattaforma ideale per affrontare queste tematiche, da sempre è il Salone dei progettisti e delle maestranze che a Bologna hanno loccasione di dialogare con le istituzioni; nella prossima edizione intensificheremo ulteriormente questo dialogo, coinvolgendo tutte le categorie del settore delle costruzioni per mostrare loro le possibilità di crescita che la riqualificazione può offrire».
Cosa troveranno gli operatori nellarea «Green Habitat»?
«Saie è stato, tra i primi, a porre lattenzione ai temi dellefficienza energetica e della sostenibilità; lo ha fatto attraverso i prodotti, le tecnologie, linnovazione, contribuendo a sviluppare una cultura della sostenibilità in edilizia. Guardando al settore, possiamo dire che una prima generazione di progettisti si è focalizzata sui prodotti e le tecnologie; la seconda ha iniziato a considerare ledificio nel suo complesso; ora i tempi sono maturi per ragionare sul territorio considerando ledificio come elemento inserito in un contesto più ampio, ma con il quale deve dialogare per ottimizzare prestazioni e risultati. Ed è proprio lobiettivo di Green Habitat; con un approccio fortemente integrato parleremo di progettare, costruire e vivere gli ambienti costruiti, considerando non solo ledificio ma l'ambiente e larea urbana in cui è inserito, considerando tutta la filiera del costruire».
Formazione e informazione sono due momenti essenziali di Saie, lo saranno anche nellambito di «Green Habitat»?
«Certo. Green Habitat vuole essere formazione, informazione e dimostrazione; il tutto con una forte attenzione alle eccellenze internazionali.
Riqualificazione e Comuni.
«Assolutamente si, infatti Green Habitat vuole dialogare con le istituzioni, le Regioni, i Comuni e, in primis con i sindaci delle nostre città, per aiutarli ad avviare la fase applicativa della trasformazione delle nostre aree urbane. Li aiuteremo a superare la fase di monitoraggio e analisi degli interventi per passare alla realizzazione.
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