LItalia presiede a Siracusa il G8 sul clima e torna al centro dellattenzione nel mondo la responsabilità dei Governi su scelte che incidono pesantemente nelleconomia mondiale.
Ricordiamo che finora nessuno è riuscito a stabilire con rigore scientifico il legame tra attività umane e aumento della temperatura media dellatmosfera (Global Warming). Le uniche certezze sono le misure sulla concentrazione crescente della percentuale di anidride carbonica (CO2) e di altri gas a effetto serra (comè il metano) nellatmosfera. Il problema da risolvere sono le origini di questo incremento. Infatti nel bilancio globale ci sono «sorgenti» e «pozzi» naturali per questi gas-serra.
Latmosfera è come un grande mantice che assorbe ed espelle anidride carbonica. Questo meccanismo è azionato da tre pompe: loceano globale (superficie liquida della Terra che è due volte più vasta di quella solida), la Terra solida (piante e suolo) e luomo. Le tre pompe hanno potenze diverse. Le prime due sono molto più potenti di tutte le attività umane. Si calcola che loceano globale immette nellatmosfera circa il 48% di CO2; il respiro del suolo ne immette il 24%; quello delle piante ancora il 24%. Le attività umane, inclusa la deforestazione, contribuisce al livello del 4%. Passiamo allassorbimento. Loceano globale assorbe poco più del 50%. La fotosintesi ne assorbe poco meno del 50%. Nel bilancio tra immissione e assorbimento di CO2 rimane un «surplus» che corrisponde a circa tre miliardi di tonnellate di CO2. Attenzione: questo surplus è nel bilancio globale. È quindi importante conoscere bene le «sorgenti» e i «pozzi» naturali di CO2 e gas-serra.
Ed ecco una novità su cui imperversa il silenzio dei media. Nessuno finora aveva pensato che potessero partecipare al bilancio dei gas-serra anche le calotte polari. Trovare che sotto le calotte polari i batteri possano essere attivi a 40 gradi sotto zero è una assoluta novità.
Due scienziati americani, Vladimir Romanosky dellUniversità di Alaska e Nicolai Panikov dellIstituto Tecnologico del New Jersey hanno scoperto che sotto le calotte è come se i batteri si mettessero a dormire, continuando però a produrre anidride carbonica e metano. Questa scoperta apre un fronte nuovo nella ricerca delle sorgenti naturali di gas-serra. Le zone permanentemente ghiacciate della superficie terrestre (un quinto del totale) erano considerate come efficientissimi pozzi per i gas a effetto serra. Se le scoperte di Panikov e Romanosky venissero confermate, questi pozzi diventerebbero potenti sorgenti, riducendo a livelli minimi leffetto delle attività umane.
Cè unaltra novità su cui i media tacciono. Come tutti sanno questultimo inverno ha visto un forte abbassamento della temperatura ed enormi precipitazioni dacqua e neve in diverse zone del mondo inclusa lEuropa il cui clima dipende fortemente dallestensione settentrionale del cosiddetto Gulf-Stream che arriva fino alle fredde acque della Groenlandia.
In un articolo su Nature GeoScience un gruppo di specialisti americani e francesi dimostra che nellultimo inverno le correnti marine - dopo avere circolato sulla superficie atlantica scaldandosi - ritornano a inabissarsi nelle acque fredde della Groenlandia. Questo fenomeno determina lequilibrio climatico in quanto contribuisce alla ridistribuzione del calore tra le regioni polari ed equatoriali. Si è rimesso in moto un meccanismo di inabissamento delle acque superficiali e calde dellAtlantico che era scomparso da molti anni senza che se ne capissero i motivi. La scomparsa dellinabissarsi delle correnti oceaniche potrebbe spiegare il Global Warming mentre il loro ritorno a inabissarsi spiega il freddo dellultimo inverno. Ecco un altro esempio di fenomeni che mettono in crisi le origini del Global Warming.
La Scienza del clima è un campo di ricerche con un enorme numero di problemi ancora da capire. Portare nel cuore della Scienza queste tematiche, togliendole dalle mani di coloro che ne hanno fatto strumento indispensabile per soddisfare ambizioni che nulla hanno a che fare con la verità scientifica, sarebbe la prova di una nuova grande alleanza tra Politica e Scienza. Che ce ne sia bisogno lo testimoniano le tematiche in gioco, le cui conseguenze si valutano in miliardi di dollari e coinvolgono la responsabilità di tutti i Governi del mondo.
*Presidente World Federation of Scientists
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