Galleria l’Attico Il doppio teatrino «contemporaneo» del trompe-l’oeil

Il trompe-l’oeil è una tecnica che suscita l’illusione della tridimensionalità. Si pensi al Mantegna della «Camera degli sposi» o ai contemporanei che portano avanti tale forma di illusionismo pittorico e a quanti, per esempio, ogni anno prendono parte al Festival internazionale del trompe-l’oeil di Lodi. Con particolari accorgimenti cromatici e prospettici, gli artisti di ieri e di oggi ci fanno vedere spazi che si aprono al di là dell’immagine dipinta. Se una rappresentazione di per sé già ingannevole è allestita in un teatro, ecco che si va «Oltre il trompe-l’oeil», nella direzione di un trompe per così dire «al quadrato», e che la pittura da decorazione diviene installazione. «Messinscena della pittura» è il sottotitolo degli allestimenti che da domani saranno ospitati nella storica galleria L’Attico, diretta da Fabio Sargentini ed Elsa Agalbato. Fino al 22 gennaio due artisti alla volta esporranno le proprie opere in altrettanti teatrini. Iniziano Stefano Di Stasio, tra i protagonisti del ritorno alla pittura che ha contraddistinto l’ultimo ventennio del ’900, e Marco Tirelli, esponente di spicco della Scuola Romana.

L’11 dicembre sarà la volta di Mimmo Paladino e Pizzi Cannella e infine, il 22 gennaio, esporranno Matteo Montani e Luca Padroni. L’idea di un esperimento così singolare, al confine tra arte pittorica e pièce, si deve ai padroni di casa che,due anni fa hanno portato in scena «Doppio shakespearian». Info: 066869846.

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