Gas, la Russia respinge le critiche europee

nostro inviato a Mosca

Emergono, alla prima riunione del G8 sotto presidenza russa, i dissensi tra Mosca e gli altri Paesi sulla questione della sicurezza delle forniture energetiche. Alla vigilia del vertice dei ministri finanziari, che ha posto l’argomento energia in cima all’agenda, fonti ufficiali russe hanno accolto con molta freddezza il piano Breton che prevede, fra l’altro, finanziamenti della Banca mondiale per investimenti in nuovi campi petroliferi e la liberalizzazione delle condutture di gas e petrolio.
Il progetto del ministro dell’Economia francese, fatto proprio da altri Paesi europei, non fa breccia in Vladimir Putin. In particolare, sulla liberalizzazione della rete del gas, la chiusura appare netta: «Non c’è alcuna ragione per smantellare il monopolio di Gazprom», commenta il viceministro dell’Energia Sergei Oganesyan. «In discussione - precisa il ministro delle Finanze Aleksey Kudrin - ci sono le regole energetiche, non gli approvvigionamenti». Il documento che il G8 approva stamattina, al termine dei lavori, dovrebbe comunque stabilire l’impegno dei Grandi a forniture energetiche stabili e sicure.
Una situazione non semplice al primo incontro del G8 in territorio russo. Non sarà facile trovare un’intesa sostanziale fra i soci del Club. Tuttavia, al suo arrivo a Mosca ieri pomeriggio, Giulio Tremonti ha escluso problemi fra Russia e resto del G8: «Frizioni? Francamente, non le vedo», dice. E ricorda che il problema degli approvvigionamenti non dipende dai freddi polari delle ultime settimane, né dalla controversia fra Mosca e l’Ucraina. «Se il barile di petrolio era a 28 dollari nel 2000 e adesso supera i 60 dollari - spiega - questo dipende dallo spostamento della produzione in Asia, che ha fatto schizzare la domanda di energia in quella parte del mondo». E non rinuncia a una stilettata alla sinistra italiana: «La follia ideologica globalizzatrice degli anni Novanta, quella dei Prodi e dei Fassino, non ha governato il processo, e il risultato è che ora abbiamo scarpe cinesi a basso prezzo ma paghiamo care le bollette dell’energia: voti Prodi, paghi di più il riscaldamento». L’Italia, aggiunge il ministro dell’Economia, presenterà un proprio documento sulla questione energetica all’Ecofin di marzo: si tratta di «ipotesi e meccanismi in linea con le proposte presentate dalla Francia».
Ancora ieri, le forniture di gas naturale da parte di Gazprom verso il nostro Paese sono state tagliate del 16,2%. Contemporaneamente, secondo l’Eni, stanno calando i consumi interni in tutti i settori, industriale, termoelettrico, e civile. Il vice primo ministro russo Ivanov, in Italia per un incontro con il ministro della Difesa Antonio Martino, afferma che Mosca ha sempre mantenuto gli impegni, accusando l’Ucraina di aver provocato, con i suoi prelievi illegali di gas, la situazione di difficoltà in Italia. Semplicemente, osservano gli analisti, in questo caso fra la Russia e gli altri paesi membri del G8 ci sono interessi opposti. L’Occidente e il Giappone stanno pagando carissima l’energia, mentre Mosca, secondo produttore mondiale di greggio, trae vantaggio da un petrolio che sfiora i 70 dollari al barile e dai prezzi del gas ai massimi storici. Il contrasto mina la coesione del Gruppo. La questione energetica, inoltre, fa passare in secondo piano gli altri temi di questo G8 finanziario, esordio della Russia alla guida del club. Mosca propone di restituire in anticipo 11-12 miliardi di dollari dei 21 che deve ai creditori del Club di Parigi, e cancellerà i 700 milioni di propri crediti ai Paesi del Terzo mondo.

Si discute poi di sanità, con la lotta alle malattie infettive e il piano vaccini italiano, di istruzione nei Paesi poveri, di «governance» politica ed economica, di lotta alle fonti che alimentano il terrorismo finanziario. Ma sullo sfondo restano i «casi aperti» di petrolio e gas.

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