«Amiu apre il nuovo impianto? Deve ancora pagare il vecchio»

«Amiu apre il nuovo impianto? Deve ancora pagare il vecchio»

(...) l'aveva realizzato nel 2004, per lasciarlo appena 5 anni dopo, con i macchinari nuovi ancora da finire di pagare. Stiamo parlando della piattaforma per la valorizzazione della raccolta differenziata, o meglio delle piattaforme, visto che la società genovese dei rifiuti da ieri ne possiede ufficialmente due. Peccato però che una faccia finta di non averla più, nonostante la possieda al 51 per cento (insieme ai privati della Quattroerre al 49 per cento) e dunque ne abbia a metà anche gli oneri di pagamento per i macchinari lasciati andare.
A far luce sul caso, che si profila come uno spreco, è Luigi Orlando, amministratore della Quattroerre, società creata nel 2004 da un gruppo di privati che insieme ad Amiu avevano decido di investire sui rifiuti.
«Parlo a onore della verità» dice Orlando, e rappresentando un quadro critico per le scelte di Amiu. «L'impianto che viene inaugurato ufficialmente, in realtà già un po' ha lavorato in questi mesi dell'anno, in via Sardorella, ma è un doppione di quello che Amiu aveva costituito dal 2004 con la Quattroerre spa di cui io sono amministratore che aveva scelto privati al 49 per cento proprio per trattare e valorizzare la raccolta differenziata».
L'impianto esiste ancora.
«Certo. La Quattroerre ha ancora questo impianto a Campi, realizzato per volontà di Amiu, socio di maggioranza. Anche noi privati insieme ad Amiu siamo stati obbligati a fare investimenti che la Quattroerre deve ancora finire di pagare».
La Quattroerre, quindi anche Amiu che la possiede al 51 per cento.
«Infatti, e gli investimenti che servivano a fare ciò che verrà fatto nell'impianto di via Sardorella, tant'è che la società dal 2011, quando Amiu le ha tolto il lavoro è in grande difficoltà perché ha dovuto licenziare dipendenti, in più sono stati licenziati dipendenti delle società che lavoravano nell'indotto».
Di qui il vostro allarme.
«I cittadini devono sapere: i conti economici sono disastrosi, ma questa è comunque una società di Amiu, e dunque ci sarà anche un danno erariale. Se la Quattroerre, come sembra, verrà messa in liquidazione anche Amiu perderà soldi».
Le attrezzature di Campi? Perché non spostare almeno quelle in via Sardorella visto che erano state acquistate?
«Non so, è un controsenso.

La spesa prima vedeva partecipi i privati nell'investimento di tutte le attrezzature, mentre adesso l'Amiu ha abbandonato quella strada e ha di nuovo speso fiori di quattrini per fare quest'impianto».
E mentre il livello di differenziata è al 33 per cento invece che al 65, si allontana anche il progetto del termovalorizzatore. Ad andare in fumo sono solo i soldi pubblici.

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