Amt, così Tursi ha evitato di difendere i suoi cittadini

(...) preso le preferenze una per una, ascoltando i cittadini, non un voltagabbana, nonostante i vari passaggi di gruppo.
Ecco, l'altra sera, mentre era in corso il consiglio comunale, alcuni cittadini hanno iniziato a chiamare De Benedictis raccontandogli che - anche dopo le 17 - gli autobus non avevano ripreso a circolare e loro erano abbandonati a se stessi, al freddo e al gelo, in mezzo a una strada, senza che nessuno dicesse loro nulla. Esattamente quello che è successo a noi quando un nostro caro amico e lettore, il signor Icardi da Sestri Ponente, ci ha telefonato per raccontarci il suo abbandono e il suo sconcerto.
De Benedictis, che è uno che preferisce fare che parlare, ha immediatamente chiesto la sospensione del consiglio comunale - il primo, fra l'altro, da una vita che continuava dopo quell'ora - per permettere ai consiglieri di scendere per strada, informare i cittadini di cosa stava succedendo ed aiutarli a tornare a casa, compatibilmente con i quattro per volta che potevano salire su ogni macchina. Ma si è scontrato contro il muro di gomma bipartisan che ha impedito la sospensione del consiglio, continuato fino alle 21,21, mentre migliaia e migliaia di cittadini stavano al freddo ad aspettare bus che passavano rarissimamente.
Dagli altri, silenzio assoluto. Con l'unica eccezione del sindaco Marco Doria - che ho spesso criticato e che criticherò pesantemente anche domani sulla storia della risposta a Lilli Lauro sul «razzismo» di chi solleva il caso sicurezza a Sampierdarena - ma a cui occorre dare atto di aver messo anche nero su bianco, su carta intestata del Comune, il suo sdegno per la protesta pretestuosa degli autisti: «Nutro da sempre grande rispetto per lo sciopero come diritto dei lavoratori. Ciò che ho invece ho giudicato negativamente è il ricorso ad una iniziativa che ha creato forti e imprevisti disagi ai genovesi, per di più accreditando la falsa immagine di un'azienda pubblica che manderebbe in giro autobus non sicuri mettendo a repentaglio viaggiatori e autisti». Parole sacrosante che fanno il paio con quelle del giorno prima: «Gli autobus Amt che circolavano nelle ultime settimane a Genova possono circolare anche adesso. C'è un atteggiamento pretestuoso da parte dei sindacati che fa pagare un prezzo inaccettabile ai cittadini...Sono sufficientemente adulto per capire quando si tratta di pretesti e quando di problemi reali». E il bollettino Amt fa capire che la prima fattispecie era molto più frequente: mancanza, talvolta parziale, di martelletti per sfondamento cristalli; non funzionamento di sbrinatori...Non problemi a freni o sterzo. Tradotto in lingua dell'Amt «un'iniziativa dal carattere pretestuoso e strumentale...».


In tutto questo, se pensate che i poveri cittadini lasciati ad aspettare gli autobus sono stati abbandonati sotto le pensiline Cemusa, bellissime architettonicamente, ma le uniche al mondo che non riparano da pioggia e vento, vi fate un'idea di cos' è Genova. Genova, oggi.

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