(...) dell'azienda controparte e dei suoi manager messi lì dalla politica, ma sulla pelle dei cittadini e degli utenti.
Lunedì sera, ho visto centinaia e centinaia di anziani, donne e bambini in attese estenuanti che, quando vedevano un mezzo circolare, lo assalivano come di fronte a un'apparizione divina. E li ho visti aspettare - ad esempio davanti a Brignole - per ore e ore al freddo, con la pioggia e il vento che li colpivano, senza alcuna difesa. Visto che le pensiline Cemusa a tutto servono tranne che a difendere dalle intemperie, che dovrebbe essere il loro ruolo naturale, quasi fosse una metafora di una città che funziona all'incontrario.
Ho ascoltato le testimonianze di lettori, ad esempio un signore gentilissimo che ha chiamato da Sestri Ponente, in attesa per oltre due ore di un mezzo qualsiasi per tornare a casa. Con l'unica colpa di essersi documentato correttamente e di aver letto che lo sciopero sarebbe finito alle 17,30. Mettiamoci pure la (peraltro vergognosa anche quella) «mezz'ora accademica» per cui i mezzi partono per le rimesse anche più di mezz'ora prima dell'inizio ufficiale dello sciopero ed arrivano alle fermate mezz'ora dopo. Ma due ore, due ore e mezzo ad aspettare, sono ingiustificabili. Così come è ingiustificabile che l'azienda - oltre ai messaggi sui pannelli - non abbia mandato nessuno per strada ad informare su cosa stava succedendo. E tanto di cappello, invece, agli autisti simpatizzanti grillini se è vero che hanno sfidato lo sciopero dicendo: «Abbiamo tutti ragione, ma non possiamo penalizzare i cittadini anzichè la nostra controparte».
Insomma, tutto sbagliato. Ma, in tutto questo, ribadisco, colpisce il silenzio assoluto della politica. Di tutta la politica. Non uno (ad eccezione del sindaco Doria e della sua dichiarazione all'agenzia - non comunicato ufficiale su carta intestata del Comune, però - di cui vi dà conto il nostro bravissimo Ferruccio Repetti qui a fianco) che abbia preso carta e penna per difendere i cittadini. Niente, zero. Destra e sinistra. Addirittura, siamo arrivati all'assurdo che si era polemizzato con comunicati ufficiali sulla mancata convocazione del consiglio regionale per discutere del caso Amt - roba da superaddetti ai lavori - e non si dice nulla su una città ostaggio del rinnovato amore del codice della strada da parte degli autisti.
A una politica che non ha il coraggio di affermare queste cose, sapete cosa dico? Di attaccarsi al tram. Se solo passasse.
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