Biondi ricrea al Carlo Felice il clima del vecchio jazz club

Biondi ricrea al Carlo Felice il clima del vecchio jazz club

Il jazz caldo e passionale di Mario Biondi con i «Jazz Set - The Italian Jazz Players» ha scaldato gli animi del pubblico presente, ieri sera, al Teatro Carlo Felice.
Dopo aver registrato una serie di sold out nei due templi del jazz europei, all'Istanbul Jazz Center nell'omonima capitale turca e al Ronnie Scott's di Londra, Mario Biondi è tornato finalmente ad esibirsi nei teatri italiani inaugurando una serie di date imperdibili per una tournée dalla doppia anima: «Due - The Unexpected Glimpes» e «Jazz Set - The Italian Jazz Players».
Con «Due - The Unexpected Glimpes», nelle date di Roma e Milano il crooner catanese insieme a numerosi artisti di talento della scena soul e jazz internazionale, si esibirà sulle note dei brani del suo ultimo doppio album dall'omonimo titolo. Progetto inedito e assolutamente innovativo nel panorama della musica italiana, il talent album «Due» di recente premiato con un disco di platino, ha visto per la prima volta un artista affermato fare da scopritore di talenti ancora non conosciuti dal grande pubblico. Venti brani, di cui 13 inediti composti dagli stessi artisti coinvolti nel progetto e 7 cover, che rivivranno in tutta la loro intensità all'Auditorium Parco della Musica di Roma e al Teatro Arcimboldi di Milano, e in cui ancora una volta Biondi darà prova di grande versatilità muovendosi con classe ed energia tra pezzi che spaziano tra il soul, il jazz con influenze r&b e lounge, fino a toccare sonorità bossanova vicine al brazilian sound.
Mario sarà accompagnato solo dalla sua band, composta da Daniele Scannapieco al sassofono, Beppe di Benedetto al trombone, Giovanni Amato alla tromba, Claudio Filippini al piano, Luca Florian alle percussioni, Tommaso Scannapieco al contrabbasso e Lorenzo Tucci alla batteria. In tutte le altre date del tour il crooner porterà in scena lo spettacolo «Jazz Set - The Italian Jazz Players», come ieri sera al Teatro Carlo Felice, dove ha ricreato la magica atmosfera degli storici jazz club e oltre ai brani del suo ultimo album, ha proposto i suoi più grandi successi reinterpretati in chiave jazz, da If a This is what you are, passando per I love you more, ricreando la magica atmosfera dei club più prestigiosi.
Mario ha cantato in inglese ma è siciliano, di Catania. La scelta di cantare non in italiano, come più volte ha raccontato, è voluta, perché i testi da accostare alle melodie nascono già pensati in inglese.

Il suo stile e il suo timbro vocale danno vita ad un jazz emozionante e passionale, dove non mancano accenti ironici e tocchi da commerciale, per rendere il prodotto più appetibile sul mercato della musica. I suoi concerti sono un vero e proprio evento unico nel suo genere, preziosa occasione in cui il pubblico può apprezzare dal vivo tutta la grande versatilità del musicista e degli artisti che lo affiancano sul palco.

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