Buchi nella strada: Tursi batte cassa coi cittadini

Saranno i tecnici del Comune, insieme a quelli di Aster, a dire l'ultima parola sulla possibilità di effettuare lavori significativi di ripristino di via Asilo Garbarino, a Di Negro, da diversi anni al centro di una diatriba tra Tursi e i residenti, che vorrebbero indurre l'amministrazione a procedere alla riasfaltaura. Il problema del grave dissesto della strada si è aggravato nel 2010, con i lavori per la realizzazione di diversi box interrati.
«L'opera ha avuto un impatto negativo sulla strada a causa del passaggio frequente dei camion dell'impresa costruttrice, passaggi che hanno ridotto la pavimentazione a un colabrodo e da allora nulla è più stato fatto», dicono i residenti, che la scorsa settimana hanno partecipato numerosi e piuttosto arrabbiati a una riunione con alcuni assessori del Comune e del Municipio Centro Ovest. L'incontro con l'amministrazione è stata foriera di qualche novità. Ma c'è di più. La gente infatti si sta muovendo e siccome nella via abitano diverse persone anziane, e dunque il transito diventa più pericoloso per loro, qualche settimana fa un condomino si è attrezzato con un sacco di cemento per riempire alla bell'e meglio i buchi. Ma non può bastare la buona volontà dei singoli.
Dopo la riunione dell'altra sera, però, qualcosa - dopo anni - si sta muovendo. «Abbiamo sentito le rimostranze degli abitanti - precisa l'assessore comunale alle Manutenzioni, Gianni Crivello - e mi sono assunto l'impegno di effettuare al più presto un sopralluogo e i rappresentanti del Municipio. Credo che per la tipologia della strada ci vorrà anche una responsabilizzazione degli abitanti, che comunque ci tengo a dire che non sono abbandonati».
Secondo gli abitanti i buchi nella strada potrebbero anche diventare più pericolosi di un semplice dissesto: «Sotto il livello della strada ci sarebbero delle cisterne - dice un residente - dunque in caso di sprofondamenti il problema sarebbe gigantesco».


«Verificheremo anche questo - dice l'assessore Crivello - in modo da chiarire la situazione prima di qualsiasi intervento. Ci saranno magari anche interventi palliativi e poi decideremo sul da farsi per pianificare in maniera seria gli interventi. Mi interessa soprattutto dire agli abitanti che il Comune c'è, che non sono soli».

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