Ma a carne e fagioli preferisce la pasta al pestola storia

Leggenda di un mondo passato, tra ranch, saloon e cappelli a falda larga, i cowboy resistono ancora, per buona pace degli indiani. Il più forte del Vecchio Continente? È di Rapallo e si chiama Beppe Tassara; alla carne e fagioli, preferisce la pasta al pesto. La carta d'identità segna 47 anni da compiere a novembre, il curriculum non lascia spazio ad interpretazioni: campione d'europa di Team roping, disciplina del rodeo che si svolge a coppie ed è utilizzata dai cowboy americani per catturare i manzi con il lazo. In sella al proprio cavallo, il duo si divide i compiti: il primo aggancia la corda alle corna del vitello, l'altro fa lo stesso con le zampe posteriori. Solo in quel momento il cronometro si ferma.
È una lotta contro il tempo, in cui forza e tecnica devono combaciare come i pezzi di un puzzle. Sabato e domenica 6-7 ottobre, Tassara e Stefano Zocchi hanno sbaragliato la concorrenza ai campionati europei di Voghera: il cowboy rapallese ha lavorato sulle zampe, il suo compagno sulle corna. Il margine di errore è nullo, un attimo e stop: 7''04, roba da fare impallidire Usain Bolt. «È stata la giornata perfetta - ammette - il mio cavallo era super allenato, io ero al top e anche il vitello sorteggiato era calmo e andava dritto». Davanti a 1.600 persone, Tassara e Zocchi si sono lasciati alle spalle 159 squadre; un appuntamento con la storia ripetutosi tredici anni dopo. Già, perché nel 1999 il cowboy rapallese si era preso, per la prima volta, lo scettro di campione d'Europa a Baden-Baden, nel cuore della Germania, dove al posto del tipico paesaggio impolverato del West sorge la Foresta Nera. A dicembre Tassara si farà il più bel regalo di Natale della sua vita: i mondiali a Las Vegas, in uno stadio vero, con 30mila spettatori muniti di mega pop corn e bicchieri extra large di Coca Cola. Venti coppie pronte a fronteggiarsi, in diretta tv, in quegli Stati Uniti che fanno del Team roping uno sport nazionale praticato da milioni di persone: «So di avere poche chance, là ci sono i più forti del mondo, per loro è l'equivalente del nostro calcio - afferma il cowboy -. Gareggerò contro chi detiene il record di 3''30, ben distante dal primato europeo di 6''60 fatto registrare da me quando, però, avevo qualche anno di meno».
È un premio alla carriera, il punto più alto di tanti anni di sacrifici. Perché Tassara, grazie al padre, è cresciuto a contatto con i cavalli, per poi specializzarsi in questa disciplina. A 23 anni, quando i ristretti spazi di Rapallo non riuscivano a contenere il suo talento, il cowboy si è spostato in Emilia Romagna, a Bologna, dove tuttora si allena. Due ore al giorno di fatica e i «segni», 517 punti di sutura, portati con orgoglio sul corpo: tutta colpa del Bull riding, la disciplina del rodeo in cui bisogna rimanere per almeno otto secondi sulla groppa del toro, in passato la sua specialità con una medaglia d'argento europea. Ma la sofferenza fisica non ha fermato la passione.

Spesso in giro per l'Italia, con lo scopo di promuovere e insegnare la cattura del manzo con il lazo, Tassara ha fondato un'associazione di Roping che può vantare un centinaio di iscritti. Appena l'agenda lascia qualche giorno libero torna nel Tigullio per riscoprire i sapori di casa. Il suo sogno nel cassetto? «Portare uno dei miei allievi a vincere gli europei». Aspettando Las Vegas.

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