Il Casinò fa girare la roulette del licenziamentoSanremo, chiesti 123 esuberi

Il Casinò fa girare la roulette del licenziamentoSanremo, chiesti 123 esuberi

È stata l'ipotesi licenziamenti a rappresentare il perno centrale della discussione sul casinò in consiglio comunale a Sanremo. Presente in aula l'intero cda della casino spa, guidato dal presidente Giancarlo Ghinamo, che ha presentato una relazione sulla casa da gioco. I numeri hanno evidenziato le difficoltà, tradotte nel pesante calo di incassi, dovute dalla crisi economica ma anche da fattori esterni. Tra questi il proliferare delle slot nei locali pubblici e il problema delle norme antiriciclaggio, che hanno limitato la possibilità di utilizzare contante dai 25 milioni di lire del 1991 ai mille euro attuali.
«I nostri introiti sono scesi dai 102 milioni di qualche anno fa ai 50 milioni del 2012 - ha detto il presidente Ghinamo -. In questi anni la società ha cercato di far fronte all'emergenza anche attraverso una serie di riduzioni dei costi, dal 2006 ad oggi, di oltre 14 milioni». La situazione è poi precipitata negli ultimi mesi con la proclamazione dello stato di crisi. La casino spa aveva quindi raggiunto un accordo con i sindacati, che però è stato bocciato dal referendum dei dipendenti. «Abbiamo così attivato le procedure previste dalla Legge che permettono una rivisitazione dell'organizzazione dell'azienda – ha precisato Ghinamo -. A seguito di un attento studio è stata individuata una previsione di esubero di 123 unità, che ci permetterebbero comunque di garantire l'apertura minima dei tavoli e l'offerta di gioco ai nostri clienti».
Un numero considerevole, tenendo conto che il totale dei dipendenti ammonta a 333. Un eventuale ricorso alla procedura di licenziamenti andrebbe quindi ad interessare quasi la metà dell'organico.
«Si ipotizzano licenziamenti, ma se poi si parla ancora una volta di assunzioni, mascherate o non, sarò io ad andare in Procura – ha tuonato Massimiliano Moroni, croupier e consigliere comunale del Pdl –. Non è poi possibile andare a tagliare sul settore giochi che è quello che caratterizza un casinò. In passato sono stati commessi molti errori gestionali e le colpe ora ricadono tutte sui lavoratori». Durante il dibattito in aula, concluso solo a notte fonda, sono state analizzate le prospettive future e le possibili strategie aziendali.

«I lavoratori della casa da gioco sono una parte fondamentale - ha detto dall'opposizione Daniela Cassini - ma devono fare sacrifici per la propria tutela senza arroccarsi su posizioni di vecchio sistema che hanno fatto il male del casinò di Sanremo».

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