Così Edoardo e Monica diventano i gemelli del gol

(...) che, come spesso accade, è stato il Fair Play Village di piazza della Vittoria. La storia è quella di sempre: bambini festanti, stand gastronomici, giochi, iniziative, sponsor. E, in particolare, domenica, il gemellaggio storico con i tifosi del Parma che hanno contribuito - a colpi di culatello e strologhino - a cementare l'amicizia con i blucerchiati, anche con la devoluzione in beneficenza dei guadagni gastronomici. Su, su, fino al corteo dei bambini, vestiti di blucerchiato e di gialloblù, con striscioni di pace, verso il Ferraris. Certo, fra squadre gemellate fra loro da tanto tempo e con ultrà che la pensano su tutto allo stesso modo, è molto più facile.
Però. Però è un bell'esempio di come sia possibile fare calcio, grande merito della Sampdoria e soprattutto della struttura che fa capo a Vittorio Garrone, a Marco Caroli e al marketing doriano. Poi, il momento clou della giornata. Che è stata la visita di Edoardo Garrone, accompagnato dall'inseparabile Anna Pettene, che ha scelto di festeggiare la nomina ufficiale a presidente nel Fair Play Village, fermandosi per un'ora a mangiare con i tifosi, a farsi fotografare, a farsi toccare... E farsi toccare, essere fisicamente, «uno di loro», è in qualche modo l'espressione migliore di un presidente, la sua presenza, il suo tocco. Ecco, se Edoardo inizia così, inizia benissimo.
Così come ha iniziato benissimo insieme a lui, sua cugina, Monica Mondini, neo vicepresidente della società. Insieme a Edoardo, Monica è la più doriana della famiglia, sempre presente in tribuna, sempre a soffrire per la squadra, nella buona come nella cattiva sorte. Una specie di Heidi blucerchiata, con tanto di gote rosse, sempre pronta a regalare un sorriso anche nei momenti più sfortunati, splendida continuatrice della lezione di Duccio che la portò per la prima volta allo stadio vicino a sè e non volle più separarsene. Solo - e lo stesso Duccio ne sorriderebbe insieme a noi - più competente e preparata di lui su cose di calcio. E, negli ultimi giorni, come se la nomina a vicepresidente della sua amata Samp fosse una specie di nuova e ulteriore maschera di bellezza, Monica è ancor più solare del solito. Tanto che la sua presenza al Fair Play Village è l'ennesimo tassello di una presenza sempre presente. Non so se grammaticalmente e linguisticamente sia un ossimoro, dovrei chiedere al mio amato professor Vittorio Coletti, ma il senso è chiaro.
E, in tutto questo, la notizia di ieri, cioè le porte chiuse da Edoardo Garrone a un ritorno in blucerchiato di Antonio Cassano, sono solo la ciliegina sulla torta, niente più che la logica conseguenza di una storia che Edoardo ha spiegato così: «Posso solo dire che noi abbiamo deciso di puntare sulla linea verde anche per un problema di gestione del monte ingaggi. Un giocatore come Cassano, che più volte è stato accostato alla Samp, ha veramente un ingaggio non sopportabile per noi. Considero il suo ritorno come un'operazione impossibile per noi».


Ma mi piace pensare che sia anche l'ultimo omaggio a Duccio. Che sia la difesa di uno stile e di una dignità, anche contro il volere dei propri tifosi. Che siano parole che dimostrano che un altro calcio è possibile.

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