Ecco perché il voto per Palazzo Madama vale più del doppio

(...) Camera, che mi pare già un obiettivo impossibile, ho la certezza quasi assoluta che votare Giannino al Senato sia il più buttato dei voti buttati. Perché pensare che le truppe di Oscar raggiungano l'otto per cento su base ligure, è qualcosa che va oltre la fantascienza elettorale. Quindi, a questo punto, cosa fa un buon liberale? Vota Pdl e fa eleggere un liberale storico come Roberto Cassinelli, numero tre al Senato che entrerebbe in caso di conquista del secondo seggio, visto che il Cav capolista opterà per un'altra regione. E un liberal-popolare come Alessandro Gianmoena, sestrese anima di Ragionpolitica, che è il pensatoio telematico del Pdl, è pronto a subentrare anche lui, dimostrando che cultura e centrodestra non sono mondi incompatibili.
Ora, quindi, cerco di spiegarvi come funziona. In Liguria vengono eletti otto senatori, di cui cinque vanno alla coalizione vincente e tre vengono divisi fra gli sconfitti. Fuori invece, tutti coloro che non toccano l'otto per cento dei voti. Fino ad oggi, tutti i sondaggi su base regionale dicono che i cinque andranno al centrosinistra, quattro al Pd e uno a Sel: la coraggiosa Carla Nattero, che in tempi non sospetti si battè contro la vergognosa esclusione del Giornale dalle biblioteche di Imperia. Due degli altri tre andranno quasi certamente a Movimento Cinque Stelle e Pdl.
A questo punto, resta l'ottavo. Che si giocano fondamentalmente in tre: i centristi con Monti, un secondo seggio per i grillini e un secondo per la coalizione di centrodestra (e, all'interno di questa, quasi certamente il Pdl se, come è probabile, avrà più del doppio dei voti della seconda forza classificata all'interno della stessa coalizione, verosimilmente la Lega di Tremonti).
Ora, di sondaggi non si può più parlare espressamente. Ma il trend che emergeva un po' da tutti era il calo netto e continuo dei montiani, dovuto anche alle polemiche interne alla coalizione centrista e al rifiuto di parte dell'Udc, del mondo cattolico e persino di un'ala dei montiani di votare il candidato Maurizio Rossi. Di questa storia e dei suoi retroscena - ben raccontati da Marco Menduni sul Secolo XIX - vi dice tutto il nostro bravo Federico Casabella nell'articolo qui a fianco. La traduzione in seggi di tutto questo, salvo sfracelli grillini al momento non ipotizzabili, è il secondo seggio per il Pdl. E, quindi, serve votare per fare andare in Senato una persona perbene e un ottimo parlamentare come Roberto Cassinelli, che sarebbe il beneficiato di questa rivoluzione nell'urna. Questa sì, veramente civile.
Per ottenere tutto questo serve l'impegno anche del Pdl. Tutto, intendo. L'altro giorno, camminando per Bergamo, ho incontrato l'ex assessore regionale leghista Daniele Belotti, consigliere uscente, che distribuiva volantini del Carroccio.

E, quando gli ho chiesto come mai lo facesse, visto che non si è ricandidato, mi ha risposto (in bergamasco stretto, vabbè, ve lo traduco): «Non sono di quelli che non aiutano il loro partito dopo che non hanno più una poltrona». Ottima lezione, anche alle nostre latitudini.

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