(...) e protetti dalla polizia, ci sono anche loro: i vertici della società armatrice Messina, proprietaria della portacontainer Jolly Nero, Stefano, Ignazio Messina e Andrea Gais. Le autorità salgono sul palco e fanno i loro interventi. Un gruppetto di lavoratori portuale vuol leggere una lettera aperta, ma gli organizzatori non sono d'accordo. E allora partono le contestazioni. È il cappellanno del lavoro della Curia, monsignor Luigi Molinari a farne le spese. Deve finire precipitosamente il proprio discorso che in mezzo ai fischi gli viene tolto di mano il microfono da un lavoratore del porto. «I sindacati - dice un operaio del terminal San Giorgio - volevano farci lavorare mentre i sommozzatori stavano ancora cercando i cadaveri dei nostri amici nella melma del porto. Solo per le nostre insistenze ci siamo fermati. Ma abbiamo assistito allo spettacolo di una nave dei divertimenti, una nave da crociera, che passava davanti alle macerie con i turisti che scattavano le fotografie». Ce l'hanno con i sindacati prima di tutti, pretendono che dopo un'altra tragedia sul lavoro, si abbatta una volta per tutto il muro di omertà sul porto e che questo non diventi il porto dei misteri. Dicono di essere scesi in piazza, una piazza gremita dai cittadini, per esprimere il proprio dolore ai parenti delle vittime. Però, intanto volano grida, urla e la tensione sale alle stelle. Nonostante oggi sia il giorno del lutto e nonostante il dolore per una tragedia senza precedenti richieda soltanto rispetto e silenzio. Lo dice anche il presidente dell'autorità portuale di Genova, Luigi Merlo che non è il momento per dividersi, che in situazioni come queste la città deve restare unita. E lo ricorda anche il commissario della Provincia di Genova, Piero Fossati esprimendo la propria solidarietà a monsignor Molinari: «Non contesto certo a questi lavoratori il diritto di esprimere la propria rabbia e dolore per tutti quelli che hanno perso la vita o sono rimasti gravemente feriti nel devastante impatto della Jolly Nero - spiega Fossati -. Ma trovo che l'episodio di monsignor Molinari sia stato molto spiacevole e del tutto inopportuno nel giorno in cui Genova, con le sue istituzioni, i cittadini, i lavoratori e i sindacati si è unita in nome del cordoglio e del dolore per tutte le vittime».
Intanto, in porto al molo Giano, la squadra dei sommozzatori dei vigili del fuoco continua a lavorare. «Il nostro unico obiettivo è ritrovare al più presto i due dispersi. Ci siamo concentrando nella zona della sala operativa della Guardia Costiera che si trovava in cima alla torre», spiega Dispenza. È una fase delicata, perché bisogna rimuovere i detriti e i materiali che sono sott'acqua. «Stiamo lavorando con la stessa tecnica adottata per la nave Concordia all'Isola del Giglio».
Intanto il ministro per l'ambiente Andrea Orlando, dopo essere stato al Galliera a visitare i feriti, si è impegnato ad aiutare le famiglie coinvolte nell'incidente. «Il governo non ha ancora deliberato nulla, ma c'è l'impegno politico a farlo».
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