Si allarga il comitato per difendere i marò

L'infima figura del governo Monti che ha distrutto la credibilità italiana è stata certificata ieri dalle dimissioni del ministro degli Esteri, Giulio Terzi. Ma la ferita resta aperta. E la grande manifestazione di Genova in difesa dei due marò traditi dalle più alte cariche istituzionali resta confermatissima. Già oggi ci sarà un «assaggio» con l'appuntamento dato in piazza De Ferrari alle 17.30, davanti a Palazzo Ducale, dai rappresentanti liguri di «Fratelli d'Italia». Che spediranno lettere all'ambasciata indiana e al presidente Monti («in tedesco, visto che è l'unica lingua che sembra capire»). Ma che hanno già garantito la loro adesione alla manifestazione unitaria che si terrà dopo Pasqua in città e che continua a raccogliere consensi. Nel comitato organizzatore, più che mai aperto a rappresentanti di qualsiasi forza politica, entrerà a fare parte Paolo Boz, segretario provinciale della Destra, che con tutta la federazione sarà presente all'evento. Se i «Fratelli d'Italia» si sforzano almeno di accogliere positivamente le dimissioni di Terzi, «La Destra» preferisce insistere sulla «disfatta della reputazione internazionale dell'Italia». Gli stessi primi ideatori della manifestazione, Andrea Cambiaso e Gianni Plinio, chiedono di essere affiancati, preferiscono spersonalizzare al massimo l'evento perché sia una risposta trasversale di popolo senza colori che non siano quelli del tricolore italiano. L'inqualificabile atteggiamento del governo, nel silenzio assoluto del capo delle Forze Armate alloggiato al Quirinale, sta peraltro facendo crescere lo sdegno nei cittadini. Il distacco dalle istituzioni e dai loro comportamenti è sempre più netto. E anche i più diretti rappresentanti del popolo come i sindaci, arrivano a perdere la pazienza. L'ultimo messaggio pesantissimo è quello di Giacomo Chiappori, sindaco di Diano Marina, che si è sfogato su facebook: «Ogni minuto un indiano in mare - è la sua provocazione -. Sì, sì. Ma attenti indiani che potete dire quello che volete ma se darete la pena di morte o anche l'ergastolo ai nostri marò, avrete da vedervela non con il governo italiota ma con gli italiani e saranno tutti ca... vostri». Sfogo sfruttato dall'estrema sinistra per trovare una scappatoia.

Anche in Parlamento Arturo Scotto di Sel, ha tuonato contro Chiappori e ottenuto un applauso per i pescatori indiani della cui morte sono accusati i marò. Da alcuni esponenti Pd arrivano critiche al leghista. Chi non vuole schierarsi con i marò ha trovato la scusa.

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