Ma sui redditi dei politici Regione trasparente a metà

(...) è assolutamente surreale.
Certo, lui si attaccherà al fatto che, dal punto di vista legislativo, è tutto correttissimo. Il bollettino è disponibile alla libreria giuridica di galleria Martino a 3 euro, una sua copia è rintracciabile su internet e, digitando sul sito della Regione, è anche possibile imbattersi in una scritta che rimanda alle «dichiarazioni ai sensi della legge regionale numero 53 del 1982». Quindi, ribadisco, tutto assolutamente rispettoso delle norme. E complimenti ai giornalisti che amano leggersi tali misteriose dizioni e i link correlati.
Ma, posso dirlo? Non altrettanti complimenti a chi, in Regione, non trova di meglio che semi-nascondere dati che - per definizione - devono essere i più pubblici possibili. Già lo scorso anno ingaggiammo una dura polemica con il presidente del consiglio regionale per avere i redditi e solo dopo la nostra campagna vennero pubblicizzati in maniera più completa rispetto alla pubblicazione semi-clandestina sul Burl, una specie di samizdat, la stampa clandestina che era in voga Oltrecortina prima della caduta del Muro. E Monteleone che ti organizza? Un bis, sia pure con modalità diverse. Ma pur sempre un bis. Ribadisco, perfettamente lecito dal punto di vista normativo, meno da quello se non etico, almeno estetico.
Io magari non sono un fulmine della rete e magari mi muovo un po' pachidermicamente fra le trappole di internet. Ma giuro che, per arrivare a trovare i preziosi dati «pubblici», anche con l'aiuto dei motori di ricerca, ci ho messo dieci minuti buoni. Ma è mai possibile? Intende questo come «trasparenza» chi guida il nostro consiglio regionale? Perchè Monteleone non bussa alla porta, peraltro vicina, di Claudio Burlando che mette in streaming anche le sedute di giunta ed affida all'efficientissima Anna Costantini la comunicazione telematica di ogni aspetto dello scibile umano, cioè le cose di cui si occupa quotidianamente il presidente della Regione, onnivoro e quasi bulimico di interessi e tematiche?
Mi permetto di dare un consiglio al presidente del Consiglio regionale, con cui ho un buon rapporto di cordialità e che fa politica da una vita. Si vada a vedere cosa fanno le altre istituzioni obbligate, come la sua, a rendere noti i redditi dei propri componenti. Camera dei deputati e Senato della Repubblica, ad esempio, pubblicano ogni anno qualche giorno prima della data un comunicato in cui spiegano come ogni cittadino possa accedere agli atti sui redditi di deputati, senatori e membri del governo non parlamentari. Poi, chi vuole va e se li guarda. Quest'anno, per i nostri deputati l'abbiamo fatto solo noi. Ma le condizioni di accesso agli atti, vivaddio, erano uguali per tutti.
Oppure, la Provincia, finchè c'era. I redditi venivano addirittura comunicati con apposito comunicato stampa, inviato a tutti. Così come è possibile consultare in prefettura un dischetto con tutti i redditi di chi ha incarichi pubblici dipendenti da un ministero. Oppure, il Comune: ogni anno, con i suoi squisiti modi di fare, il presidente del Consiglio comunale Giorgio Guerello convoca tutti per dare il massimo rilievo e la massima trasparenza ai redditi.

Possibile che Monteleone non sappia copiare da loro?
Nel frattempo, però, il povero ufficio stampa della presidenza del consiglio regionale deve emettere lunghi comunicati con il prezioso pensiero di Rosario sul femminicidio...

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