Tutte quelle voci «nuove» nel coro per i nostri marò

(...) la liberazione dei marò - si sono aggiunte le voci di mondi diversi. Ma che sono, ovviamente, ben accette. Anzi, sono le benvenute, addirittura prima ancora degli amici storici, come è doveroso fare con gli ospiti graditi.
E allora siamo felicissimi che sia con noi uno storico oppositore delle armi come René Andreani, due volte parlamentare del Partito radicale, obiettore di coscienza e fiscale. Che, però, da radicale vero, per il diritto alla vita e per la vita del diritto, anche di quello internazionale, ha immediatamente aderito alla battaglia perché i marò vengano giudicati in Italia e in India. Come il diritto internazionale impone.
Fa particolarmente piacere, inoltre, l'adesione (e la sua presenza annunciata all'incontro) di Tullio Mazzolino, ex assessore comunale e democristiano «storico».
Poi, a sinistra, il primo a farsi sentire è stato l'ex vicepresidente dipietrista della Regione Nicolò Scialfa, consigliere regionale di «Diritti e libertà», uomo che viene da una storia comunista e che ha vissuto un difficile momento umano per la storia delle spese regionali, ma anche uomo che sa scavalcare gli steccati e riconoscere i valori degli altri. Lo ha fatto con le foibe e lo fa oggi con i marò. E di questo lo ringraziamo pubblicamente.
Di Giovanni Raggi, tesoriere regionale del Pd e assessore tecnico al Bilancio di Santa Margherita Ligure, c'è poco da dire. I nostri lettori lo conoscono e apprezzano i suoi interventi e la sua onestà intellettuale che dimostra su queste pagine, di cui sono orgoglioso che sia un collaboratore fisso, oltre che un amico. È stato con noi e con gli Amici del Giornale negli incontri del teatro della Gioventù sul governo Monti, è stato con noi a Savignone e sarà con noi al Bristol. E farà sentire la sua voce forte e chiara a difesa dei Marò, così come ha già fatto proprio sul Giornale. E ancora Alberto Clavarino, carissimo amico che ha fatto una battaglia a viso aperto per «Fare per fermare il declino» o Marco Marchionni, grillino lucido se non fosse un ossimoro.
Fino a Piero Fossati, commissario straordinario della provincia di Genova che ringrazio pubblicamente per le scuse dopo che i suoi burocrati avevano negato la sala.

E ringrazio soprattutto per aver capito «l'importanza e i significati, anche umani, di un'iniziativa meritoria» e per averci scritto che «a Salvatore Girone e Massimiliano Latorre e alle loro famiglie non debba mancare mai la vicinanza e la solidarietà di tutti e che, quando vorrete, le porte e le sale della Provincia di Genova saranno sempre aperte ad altre iniziative che li riguardino».
Così come le porte e il cuore degli amici del Giornale sarà sempre aperto a persone che magari la pensano diversamente su molte cose, ma che scrivono parole così.

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