La Uil all'attacco di Doria: «Non fa proprio niente»

Chi non fa non sbaglia, dice la saggezza popolare. Ma se l'immobilismo riguarda un sindaco, investito dai cittadini del compito di ben amministrare, la situazione è decisamente preoccupante. A dare la «sveglia» a Marco Doria ci pensa la Uil. Pier Angelo Massa, segretario generale di Genova e Liguria gli ha indirizzato una lettera aperta dove si parla dei temi caldi della città, dalla Gronda alla Fincantieri, dall'Ilva al comparto dell'edilizia, dalla Maersk alla Piaggio. «Sospesa tra crisi economica, declino sociale e indecisionismo, la Città di Genova attende un segnale forte dai suoi amministratori - scrive Massa - Atti che non possono arrivare da forze politiche che intendono spazzare via con un tsunami anni di impegno in favore della coesione sociale. In mancanza di un governo centrale che si assuma le sue responsabilità, gli amministratori locali hanno il dovere e l'incarico gravoso di rispondere ai cittadini, non solo attraverso argomenti graditi, ma anche con quelli che si discostano dal cammino tracciato in campagna elettorale».
Massa attacca Doria sulla «reticenza rispetto alle grandi opere infrastrutturali, la negligenza nello sviluppo del Porto di Genova, l'inceneritore, l'Ospedale di Ponente, tengono in scacco la popolazione».
E poi ancora. «La miope reticenza locale e nazionale sulle infrastrutture progettate e ancora da avviare confina la nostra città in un perimetro che la esclude dal resto mondo. Trascinare decisioni, per il suo noto disinteresse per le innovazioni strutturali, è francamente poco serio, poiché consente facili alibi a coloro che intendono trasferire altrove i siti produttivi e consente agli avvoltoi di cannibalizzare risorse già destinate al nostro territorio. È necessario attrarre investimenti e non disincentivarli, caro Sindaco». Poi la stoccata finale. «Ed è per questo che siamo pronti anche a mettere in discussione gli amministratori come Lei che non si stanno dimostrando dalla parte della Città». Quello della Uil è un messaggio all'amministrazione comunale genovese, «alla pigra imprenditoria locale» e al futuro governo.

«Un cambio di mentalità è necessario poiché in gioco c'è un intero sistema sociale: da ponente a levante, dall'industria al commercio, dai trasporti alla sanità, dal turismo ai servizi - conclude Massa -. È il momento di dire basta. Non decidere significa non risolvere i problemi della gente». Chi ha orecchi per intendere...

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