(...) In questo quadro, è molto importante quello che è accaduto venerdì. E cioè il sopralluogo dell'assessore regionale al Turismo Angelo Berlangieri e della sua collega comunale con delega proprio ai servizi cimiteriali Elena Fiorini fra i viali di Staglieno insieme al consigliere regionale del Pdl Matteo Rosso e al suo collega in Comune Stefano Balleari, due controllori rigidissimi delle rispettive amministrazioni. E qui bisogna aprire una brevissima parentesi metodologica: teoricamente, la responsabilità dei cimiteri sarebbe tutta comunale. Ma Rosso, da segugio qual è, ha trovato il grimaldello per scardinare il muro di gomma di Tursi e l'intervento di Claudio Burlando, come spesso gli capita, è stato decisivo per sbloccare la situazione.
Come vi ha raccontato il nostro Diego Pistacchi, replicando all'interrogazione di Rosso, infatti, la Regione è riuscita in qualche modo ad autoinvestirsi del problema surrogando il Comune grazie al fatto che il cimitero di Staglieno è considerato monumentale e come tale tutelato e protetto dalle leggi regionali, in carico all'assessorato di Berlangieri. Il che è già una prima garanzia, trattandosi di uno fra i migliori dei Claudio-boys, che non ha mai perso la sua connotazione tecnica e non politica. Poi, Comune e Regione si sono parlati e - con l'impegno di tutti, che ringraziamo anticipatamente - si è arrivati al sopralluogo di venerdì.
Ma i ringraziamenti maggiori, prima ancora che agli assessori, a Rosso e a Balleari, vanno a voi. Che, con le vostre segnalazioni, ci avete raccontato un mondo e tantissime situazioni di degrado. Vedete, capisco tutto. Capisco che ci sono tagli economici drammatici e che, come tutti gli altri settori, colpiscono anche i cimiteri. Capisco che, in qualche caso, è colpa della maleducazione dei frequentatori e non necessariamente delle istituzioni. Se Tizio ruba un fiore sulla tomba di Caio e nel farlo rovescia i vasi e scappa fra i vialetti danneggiando altre tombe, è chiaramente vergognoso dare la colpa all'assessore Sempronio.
Ma sul resto, invece, le colpe ci sono: colombari dissestati, scale mancanti, campi abbandonati, burocrazia cimiteriale che impedisce di fare due tombe affiancate dello stesso colore ma che richiede marmi diversi, addirittura segnalazioni drammatiche di persone che non hanno il diritto di andare a dire una preghiera sulla tomba dei propri cari. Ecco, vedete, credo che proprio questo sia il caso più grave.
La nostra battaglia è proprio per loro. Una battaglia di civiltà. Per cui il sopralluogo di venerdì è solo un punto di partenza, non certo di arrivo. Noi ci siamo, contate su di noi.
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