Gianfranco diviso tra due lady, Giulia vince la guerra con Betty

La sua compagna difendeva il fratello, l’amica e avvocatessa Bongiorno consigliava di scaricarlo. E il presidente per salvarsi ha scelto la seconda

RomaL'appartamento è immobile, ma la donna è mobile, e Fini - per sua disgrazia - lo sa molto bene. E qui ce ne sono due, non una, di mezzo. Al centro c'è lui, diviso, deluso anche. Il dilemma è atroce perché investe gli affetti profondi: di chi fidarsi? Di Giulia Bongiorno, stimata professionista e consigliera del leader sui dossier più delicati, oppure di Elisabetta, la sua donna, la madre dei suoi figli, ma pure la sorella di Giancarlo, il grande inguaiatore. Le due donne, prima non nemiche ma neppure amiche, ora sono l’una di fronte all’altra, in un duello virtuale che si gioca tutto nei nervi di Fini. Il filo sottile che teneva insieme l’intero quadro si è spezzato, con il crollo delle mura a difesa del leader e le confessioni parziali di ingenuità, di un errore dovuto alla fiducia tradita. Giulia Bongiorno è avvocato e amica di Fini, e come tale ha capito che l’unica strada per far uscire il suo assistito e mentore politico Gianfranco con il minor numero di ossa rotte dall’incredibile Tulliani-gate, è quello di convogliare le responsabilità su Giancarlo, il cognato. In questo modo, però, nel tritacarne finisce anche la compagna Elisabetta, che ha promesso e giurato a Fini che suo fratello diceva il vero, che andava creduto, e che anche un solo dubbio confessato in pubblico sarebbe stato una drammatica ammissione di sfiducia nei confronti dei Tulliani. A chi segue l’appassionante giallo monegasco dell’estate, non è sfuggita una novità degli ultimi tre giorni. In questi due mesi Giancarlo Tulliani non ha mai parlato, mai. E rarissimi sono stati anche i suoi virgolettati, riportati da terzi. Nelle ore dell’escalation, prima e subito dopo il videomessaggio di Fini, quando si era capito che la probabilità di un chiarimento definitivo da parte di Gianfranco era prossima allo zero, su Corriere e Repubblica sono usciti diversi e lunghi virgolettati di «Elisabetto». Su due giornali, peraltro, che hanno un buon rapporto con Giulia Bongiorno, la finiana che coordina le contromosse al Pdl sul capitolo fondamentale della giustizia. Citazioni e frasi che, messe insieme, danno un quadro in cui protagonista assoluto è Giancarlo Tulliani, che confessa ai suoi legali e alla sorella la sua buonafede, con un Fini defilato, inconscia vittima del pressapochismo altrui, e che come in un dramma alla De Filippo prende il cognato da parte per un faccia a faccia finale e lo sfida, con gli occhi nelle pupille dell’altro, a dire finalmente tutto quello che sa. Un ritratto famigliare in cui, è evidente, se c’è qualcuno che ha delle colpe è «Elisabetto», non Fini. Un ritratto insomma che sarebbe lo stesso prodotto dalla Bongiorno se dovesse sedere in un’aula di tribunale a difendere Fini da chissà quali accuse rispetto al Tulliani-gate. Il sospetto che circola, in giorni di abbondanti veleni, è infatti che l’ispiratrice di quei retroscena giornalistici sia proprio la brillante legale di Fini.
A questo tassello se ne aggiunge un altro. La rapidità e la durezza con cui i legali di Elisabetta e Giancarlo Tulliani (una spy-story dunque, questa di Montecarlo, con innesti di legal-thriller) hanno smentito tutti i virgolettati apparsi nei giorni scorsi, ma anche quelli futuri, attribuiti ai Tulliani, in particolare - è evidente - a Giancarlo. «Il Sig. Gian Carlo Tulliani smentisce tutte le affermazioni a lui attribuite in quanto frutto di mera fantasia. D’ora in poi, se necessario, rilascerà dichiarazioni sull’argomento soltanto tramite i suoi legali, Avvocati Carlo e Adriano Izzo. Qualora venissero pubblicati dei virgolettati sulla questione in oggetto, gli stessi non sono attribuibili al nostro assistito». Un messaggio ai giornalisti, ma soprattutto a chi manovra (tra finiani) per colpire l’assistito, facendolo apparire come il vero responsabile di tutto.
Ipotesi che, tuttavia, è anche quella più accreditata al momento, soprattutto nell’entourage finiano. E qui il dramma politico diventa dramma famigliare, perché tocca anche Elisabetta (in effetti, accolta da un gelo inaspettato a Mirabello). Anche lei ingannata da un diabolico Giancarlo? Oppure sapeva? Oppure non c’è colpa, ma solo sfortuna? Se col cuore, per Fini, l’asticella punta su Elisabetta, con la ragione si sposta su Giulia Bongiorno.
In una tempesta come questa, però, è difficile rimanere illesi. E anche la solidissima Bongiorno ci è finita di mezzo. Se lei, avvocato, tira di scherma con gli avvocati dei Tulliani, un altro avvocato è entrato in scena. É Giuseppe Consolo, deputato finiano, che prorpio nei giorni scorsi è stato affiancato da Fini alla Bongiorno, come pool difensivo politico-legale. Qualcosa si è rotto anche nella fiducia tra Gianfranco e Giulia? DIfficile dirlo. Certo, la vicenda non è stata gestita al meglio. E molti ricordano anche quel brutto errore nei famosi otto punti con cui Fini «chiarì» per la prima volta la vicenda.

Quella data sbagliata, per la vendita della casa monegasca, confusa con quella del passaggio dalla Primetemps alla Timara, un passaggio che Fini, in stessa risposta, raccontò di ignorare. Un brutto scivolone, il primo di molti. Certo, se Fini salisse sulla famosa torre, non avrebbe dubbi su chi sacrificare tra le due. Ma sarebbe una situazione da non augurare neppure al peggior nemico.

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