Gioco da tavolo per battere la dipendenza dall'azzardo

Si gioca per non giocare, o almeno per tenere sotto controllo quello che da piacere più o meno innocuo può diventare un vero e proprio vizio

Gioco da tavolo per battere la dipendenza dall'azzardo
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Si sa che giocare è uno dei modi migliori per divertirsi e, spesso, anche per imparare qualcosa. In questo caso, con due protagonisti: la sorte e una scimmia. Si tratta della nuova proposta della Caritas per distogliere i più giovani (ma non solo loro) dal gioco d'azzardo, sulla base della prova scientifica che a vincere è sempre il banco. «Bisogna mantenere la concentrazione, nonostante gli imprevisti. Dobbiamo ripianare perdite finanziarie, senza finire per accumularne altre. Si utilizzano carte e una batteria di strani dadi» spiegano dalla Caritas per presentare «Breaking the rules», ovvero rompere le regole.

Si gioca per non giocare, o almeno per tenere sotto controllo quello che da piacere più o meno innocuo può diventare un vero e proprio vizio, capace di distruggere interi patrimoni. Se una tombolata o un giro di burraco non hanno mai ucciso nessuno, investire i risparmi in azzardi dal costo esoso è certamente una pessima idea. Può sembrare un paradosso, ma in fondo non lo è, pensare che le vittime del gioco d'azzardo di solito non possiedono cospicue fortune a cui attingere, ma anzi attraversano un periodo difficile dal quale pensano di potersi risollevare con un colpo di fortuna. Se anche arrivasse, è difficile che sia seguito da altri, proprio perché facendo a pezzi le regole si scopre che ad arricchirsi sono sempre altri. «Il sistema è programmato per fare utili, anche a costo di rovinare i giocatori» spiegano dalla Caritas.

Il gioco sarà presentato alla ventesima edizione di «Fa' la cosa giusta», la fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, in programma da venerdì 14 a domenica 16 marzo a Fiera Milano Rho. In Fiera ci saranno cinque tavoli per poter mettersi alla prova con il gioco: dura circa mezz'ora e, per chi lo desidera, potrà essere accompagnato da delucidazioni finali sullo spirito del gioco stesso e sulle regole che lo governano, oltre che naturalmente più in generale sul tema del gioco d'azzardo.

Ecco le regole: ogni partecipante si mette nei panni di un giocatore d'azzardo che ha perso tutto e che tenta la fortuna per l'ennesima volta.

La sua ultima possibilità si chiama «Trice», gioco d'azzardo immaginario che si gioca con diversi dadi, per cercare di recuperare la somma persa in anni di ludopatia. Ma la sorpresa, da non spoilerare per non perdere il gusto, arriva durante la partita. Si rompono le regole e, si spera, anche la propensione a far fuori ciò che si ha sperando nel tutto.

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