E' bastato paventare l'ipotesi di intitolare una strada capitolina a Giorgio Almirante per far scoppiare la polemica. Una polemica innescata dall'Anpi (Associazione nazionale partigiani italiani) che ha chiesto al Prefetto di Roma di vietare la manifestazione "dei gruppi neofascisti" in programma il 7 gennaio in occasione dell’anniversario degli omicidi di Acca Larentia (1978) e ha poi invitato "fermamente" il sindaco Gianni Alemanno a ritirare la proposta.
Oltre all'Anpi, si sono aggiunte le critiche di esponenti politici e della comunità ebraica romana. "Credo che sia quasi ovvio sottolineare che il giudizio storico sul personaggio non può che essere di condanna totale per aver collaborato durante il ventennio alla nota rivista La difesa della razza, il più odioso libello di propaganda razzista e antisemita dell’epoca. Le vie si dedicano solo a uomini meritevoli di tale prestigioso riconoscimento", ha tuonato il presidente della Comunità ebraica romana Riccardo Pacifici.
In realtà nessun annuncio formale è stato fatto dal Campidoglio e a gettare acqua sul fuoco ci aveva provato l’assessore alle Politiche Culturali di Roma Capitale Dino Gasperini, il quale aveva assicurato che "in Commissione Cultura e Toponomastica di Roma Capitale non è mai stata approvata la proposta di una via dedicata a Giorgio Almirante. Risultano dunque incomprensibili queste polemiche basate sul nulla".
Rassicurazioni che non hanno convinto del tutto né l'Anpi né la comunità ebraica. "Siamo felici di prendere atto dell’impegno assunto dal sindaco Alemanno di tenere conto delle sensibilità espresse non solo dalla nostra comunità, ma anche da chi condivide i valori dell’antifascismo. Sapere che la commissione toponomastica non ha discusso l’argomento non significa che domani non possa essere riproposto. Per questo facciamo appello al Presidente della Repubblica Napolitano affinché tali riconoscimenti non dipendano dall’umore delle commissioni di turno ma dall’analisi storico politica", ha dichiarato Pacifici.
L'Anpi Roma Lazio aveva invece ribadito: "E' raccapricciante, a 73 anni dalla promulgazione delle Leggi Razziali fasciste, che venga avanzata tale proposta".
A fornire alcune delucidazioni sulla proposta ci ha pensato Fabio Sabbatani Schiuma, coordinatore regionale del Movimento per l’Italia e componente dell’esecutivo romano del Pdl, il quale ha dichiarato: "Meglio ricordare i fatti ed evitare polemiche inutili e falsità. Il 16 novembre del 2007, con 23 voti contrari e 17 favorevoli, fu bocciata in aula Giulio Cesare la mia proposta per una via da intitolare a Giorgio Almirante. La mozione fu prima bocciata, ma poi fu approvata perché trasformata in ordine del giorno ricollegato ad un’analoga istanza a favore di via Bettino Craxi, e conteneva anche la mia proposta per via Mikis Mantakas: non capisco perché in una città la cui toponomastica celebra la memoria di Lenin, non possa trovare spazio una figura di riconosciuto valore come Almirante".
Schiuma poi ha continuato: "La presentazione dell’atto avvenne da parte mia come presidente del gruppo Misto e fu sottoscritta da molti esponenti dell’allora Alleanza nazionale, tra i quali il consigliere comunale Gianni Alemanno, ma anche dell’allora maggioranza di centrosinistra, nelle persone di Giulio Pelonzi, Maurizio Policastro e Mirko Coratti, presidente dell’aula. Gli attuali esponenti del Pd dichiararono testualmente: "Almirante non è mai stato condannato per atti contro la Repubblica". Non capisco perché si è intitolata una strada a Togliatti e non si possa fare lo stesso con Almirante che è stato un padre della Repubblica. Inoltre oggi Alemanno è sindaco: perché non si procede?".
Nella polemica si è inserito il segretario nazionale de La Destra Francesco Storace che ha scritto sul proflio facebook: "L’Anpi vuol negare persino il ricordo di Giorgio Almirante. Ma non ci riuscirà mai.... C’è un popolo che lo ama ancora....". Maurizio Gasparri, sempre su Facebook, ha scritto: "Non mi sono mai appassionato alle dispute toponomastiche, ma una via di Roma dedicata ad Almirante sarebbe un onore per la città". E anche la moglie dell'ex segretario del Msi, Donna Assunta è intervenuta nel dibattito, durante la trasmissione radiofonica Roma Anch'io: "Almirante può fare a meno della strada intitolata a Roma se il sindaco Alemanno non protesta contro chi vuole impedirlo. Giorgio ha strade anche dai comunisti, ha la bellezza di 200 strade in Italia. A me la cosa non interessa e chi non vuole farlo, come Alemanno, beh non fa nulla. Quando il Sindaco avrà bisogno di qualcuno, se il buon Dio mi darà vita, saprò rispondergli. Io questa cosa non la perdonerò al sindaco: se faccio una richiesta la faccio in una casa in cui mi accettano.
Quindi quelli che hanno fatto la proposta, che poi sarebbero Luca Gramazio e Francesco Storace, quest’ultimo uomo degno che non ha cambiato strada per una carica. Sono stati bravi quelli che hanno voluto una strada per Togliatti e l’hanno avuta".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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