Giornata nera per i soldati italiani in Afghanistan. Tre sono morti per un incidente, quando il loro blindato si è cappottato. Un quarto è rimasto ferito durante uno scontro a fuoco con i talebani.
Ieri mattina una squadra Omlt, le unità che addestrano i soldati afghani stavano rientrando dal quartier generale di Herat, alla base di addestramento di camp Stone. I soldati italiani erano a bordo di un blindato Lince, il bestione corazzato costruito per resistere alle trappole esplosive talebane. La strada fra le due basi è praticamente una lama dasfalto dritta e di pochi chilometri. Sulla via del ritorno è successo un imprevisto. Forse i militari a bordo hanno visto qualcosa di sospetto o una macchina in senso contrario ha invaso la carreggiata del Lince. Oppure un bambino è piombato in mezzo alla strada. Lunico dato certo è che il bestione dacciaio ha sterzato allimprovviso, in maniera così forte da ribaltarsi. Luomo che sbuca dalla botola sul tetto del blindato è morto sul colpo. Altri due militari, il capo macchina a fianco del guidatore e un altro seduto dietro, non ce lhanno fatta.
Se per luomo in ralla non cè scampo, in caso di ribaltamento, suona più strana la morte dei due militari allinterno. Nel blindato ci si deve legare, con delle cinture di sicurezza, come in Formula uno. Linterno è un guscio, ultraresistente, fatto apposta per sopportare le esplosioni. Sul lato della strada dellincidente non ci sono dirupi o fiumi, ma solo un fossato.
In ogni caso si è trattato di «un incidente automobilistico e sono escluse altre cause come lesplosione di un ordigno», sostiene il maggiore Marco Amoriello, portavoce del contingente italiano. Le vittime sono il tenente Riccardo Bucci, classe 1977, del reggimento lagunari Serenessima, il caporal maggiore scelto Mario Frasca, di due anni più giovane ed il caporal maggiore Massimo Di Legge, ventottenne, nato ad Aprilia (Latina). Frasca, originario di Orta Nova, in provincia di Foggia, sarebbe tornato in Italia a breve. Il tenente Bucci, che viveva a Dolo lascia la moglie e una figlia di 13 mesi. «Prendo parte al dolore delle famiglie dei nostri tre ragazzi deceduti in Afghanistan - ha dichiarato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi - a loro e a tutti i militari impegnati nelle operazioni di pace va la riconoscenza mia e degli italiani».
La giornata nera dei nostri soldati è proseguita con un ferito sul fronte nord dello schieramento, nella zona di Bala Murghab. Il fante della brigata Sassari è stato colpito a una spalla da un proiettile. «Stavano svolgendo una missione con le forze di sicurezza afghane vicino al confine con il Turkmenistan - dichiara il maggiore Amoriello - Sono stati ingaggiati dai talebani e i nostri hanno risposto al fuoco. Durante lo scontro il militare è rimasto ferito lievemente». Larea è infestata da talebani e signori della droga, che scambiano oppio con armi attraverso lex repubblica sovietica.
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