Genova - "Non doversi procedere per particolare tenuità del fatto": così un giudice di pace ligure ha definito il procedimento nei confronti di un clandestino. Il giudice di Recco ha motivato il "non doversi procedere" poiché l’imputato era "incensurato, non aveva mai avuto problemi con la giustizia e svolgeva un’attività lecita, seppure in forma irregolare, così che non appariva giustificata l’azione penale nei suoi confronti" secondo i requisiti dell’art.34 del decreto legislativo 274/2000.
La sentenza è stata emessa dal giudice di pace, Massimo Fonticelli, esperto avvocato penalista ligure, che ha così "graziato" un
cinquantunenne di origine albanese trovato nel golfo del Tigullio in violazione del reato di clandestinità. Per l’imputato il pubblico ministero aveva chiesto una condanna al pagamento di cinquemila euro di ammenda.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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