Strasburgo - L'Italia è "recidiva" a Strasburgo per i
processi troppo lenti e per le farraginose procedure d’indennizzo. Il
Consiglio d’Europa "bacchetta" il nostro sistema giudiziario e invita
l’Italia alle riforma necessarie per abbreviare la durata dei
procedimenti, civili e penali, dando anche un limite di tempo per
l’adeguamento: il 2009 per le procedure amministrative e Giugno
2010 per i processi civili e penali.
"Eccessiva lungaggine" Questa volta è intervenuto il
Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa per ribadire che "l’eccessiva lungaggine delle procedure giudiziarie in Italia
necessita con urgenza di una sollecita riforma della legge". Nei
tribunali italiani, si legge in una nota da Strasburgo, sono pendenti
cinque milioni e mezzo di procedimenti civili e oltre tre milioni di
processi penali. I Ministri del Consiglio d’Europa sollecitano
l’adozione di misure legislative, magari una legge ad hoc, per
accelerare i procedimenti e abbreviare la durata dei processi, anche
nel settore amministrativo. Il Comitato dei Ministri di Strasburgo
suggerisce pure la modifica della Legge Pinto, cioè la creazione di
un sistema di finanziamento che acceleri l’indennizzo per le
sanzioni previste dalle numerose condanne all’Italia della Corte
europea dei Diritti dell’Uomo.
Alfano: "L'Europa ha ragione" "L’Europa ha ragione, ha detto ciò
che noi diciamo da dieci mesi. Per questo motivo, abbiamo
cominciato con la riforma del processo civile e ci battiamo perchè
l’informatizzazione diventi la leva dell’efficienza e la regola di
comunicazione nell’ambito del processo". Lo afferma il ministro
della Giustizia Angelino Alfano in merito alla nota del Consiglio di
Europa sulla durata dei processi.
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