Il golf diventa fenomeno di costume Oltre diecimila persone a Tolcinasco

Le famiglie scoprono il fascino del green Bimbi in religioso silenzio durante il gioco

Il golf diventa fenomeno di costume Oltre diecimila persone a Tolcinasco

da Tolcinasco (Milano)

«Il nostro Open sta crescendo come avvenimento agonistico, i messaggi di comunicazione che abbiamo lanciato per introdurlo sono risultati efficaci, ma è certo un altro riscontro: le oltre diecimila persone che sono affluite a Tolcinasco, finalmente confortato dal sole, per seguire la giornata di chiusura del torneo hanno dimostrato come il golf stia diventando anche da noi uno sport popolare». Questa è la dichiarazione che mi ha reso Donato Di Ponziano, presidente del comitato organizzatore, quando ancora si stava finendo di contare i biglietti d'ingresso venduti ieri.
«Nel mare di gente che ci ha accompagnati nell'ultimo giro, assediandoci in maniera calorosa ma molto corretta all'uscita dell'ultima buca, ho notato la presenza di tanti bambini. Debbo concludere, pur essendo io un tifoso dell'Inter, che evidentemente tanti genitori adesso preferiscono portare i loro figli a vedere una serena gara di golf che a sentire gli insulti e a rischiare le violenze ormai correnti negli stadi del calcio». Questa è la dichiarazione che mi ha reso Francesco Molinari, un campione del green ormai consacrato.
Le parole trascritte sottolineano gli sviluppi realistici d'un fenomeno di costume di cui tutti noi presenti all'Open, a diverso titolo, siamo stati testimoni. Già prima del mezzogiorno di ieri i parcheggi interni ed esterni al Circolo di Tolcinasco erano intasati di macchine e di moto. Centinaia di persone hanno allora dovuto cercare spazio nelle zone vicine al teatro dell'evento. Ed è verissimo che siamo stati colpiti un po' tutti - e lo notava proprio Molinari - dall'affluenza di famiglie intere. Poniamo: papà, mamma e due, tre bambini che si guardavano intorno divertiti quasi che qualcuno stesse loro raccontando una favola. E ai bambini che camminavano sui vialetti di collegamento da una buca con l'altra, si aggiungevano quelli che tra poco nasceranno. Perché le donne in premaman non erano una sparuta minoranza.
E risultava pure curioso osservare che al momento del «silence» prescritto alla partenza e all'arrivo di ogni buca, proprio i bambini - forse gli stessi che fanno baccano al supermercato, in metro o in chiesa, e non c'è verso di farli tacere - si guardavano l'un l'altro ammutolendo, improvvisamente attirati, chissà?, dalla partecipazione a un rito magico di gruppo.
Qui non si tratta di tirare una volata al golf, che non è il paradiso terrestre poiché anche tra le quinte della sua configurazione non mancano le disfunzioni, gli attriti e i motivi di discussione che fanno parte delle imperfezioni e delle debolezze umane.

Qui si tratta, anzi si è trattato, di riferire un fatto di cronaca del quale si è reso attore il pubblico. Dopo avere frequentato per alcuni decenni le arene di un calcio in progressivo degrado morale (dentro e fuori), mi è parso giusto dare spazio all'indice di sicura civiltà che Tolcinasco si è messo all'occhiello.

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