Letta promette soldi a imprese: "Ma per Imu e Iva è difficile"

Vertice per appianare le fibrillazioni. Letta si piega al Pdl: entro atunno verranno saldati i debiti dello Stato. Ma frena su Iva e Imu: "Difficile trovare la copertura economica"

Letta promette soldi a imprese: "Ma per Imu e Iva è difficile"

Un vertice di maggioranza per tracciare la road map su cui il premier Enrico Letta farà muovere i ministri nei prossimi diciotto mesi. "Dobbiamo accelerare" è stato l'avvertimento del presidente del Consiglio. Sul tavolo l'abolizione dell'Imu, il pagamento dei debiti contratti dalla pubblica amministrazione con le imprese, la riforma delle province sono i temi più caldi a cui Letta ha voluto dare priorità senza però assicurarne la buona uscita. Tanto che non mancano i distinguo. Se per i debiti alle imprese il premier promette una soluzione entro l'autunno, il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato si affretta a mettere subito le mani avanti spiegando che sarà difficile trovare la copertura economica per i 40 miliardi di euro da sborsare. Non solo. Se il vicepremier Angelino Alfano calendarizza l'abolizione dell'Imu sulla prima casa e sull'aumento dell'Iva, Letta si affretta a mettere subito le mani avanti nicchiando (anche lui) sulla copertura economica.

Sono sette i provvedimenti che arriveranno a luglio alle Camere e per una approvazione rapida. Alla base l'idea di una road map che vada verso il completamento di 18 mesi di lavoro e che prevede quattro fasi e quattro obbiettivi. "Questi 18 mesi faranno ripartire l’economia italiana - ha assicurato Letta - e consentiranno quella riforma della politica che l’obiettivo principale del governo". Il primo obiettivo della road map tracciata questa mattina durante il vertice resta l'abrogazione dell'Imu sulla prima casa e l'abolizione dell'aumento dell'aliquota Iva dal 21 al 22%. Due risultato che Letta intende portare a casa a tutti i costi. Ma che sa bene essere di "difficile solizione". "La soluzione è complicata", ha spiegato il presidente del Consiglio ricordando che il bilancio del 2013 è ancora rigido non godendo della flessibilità garantita dalla decisione annunciata ieri da Bruxelles. "La copertura va tutta trovata dentro il bilancio - ha concluso - e ciò non è semplice". Letta ha quindi affrontato il nodo delle scadenze della prossima settimana. A cominciare dalla ridefinizione complessiva del sistema di tassazione sulla casa e dala revisione della spesa pubblica che, come ha avvertito ieri il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni, non può avvenire in tempi brevissimi. Per questo scopo il governo, nel prossimo consiglio dei ministri, dovrebbe nominare l’ex ministro per i Rapporto col parlamento Piero Giarda commissario alla spending review. Come ha spiegato lo stesso vicepremier Angelino Alfano, la posizione del Pdl all'incontro di maggioranza è stata quella di dare come priorità all'azione di governo l'abbattimento immediato del debito pubblico per diminuire la pressione fiscale che coi tecnici al governo ha raggiunto livelli insostenibili e pagare, al più presto, i debiti contratti dallo Stato con le imprese. Su quest'ultimo punto Letta si è preso in carico l’impegno ad accelerare in autunno il pagamento dei crediti che le imprese vantano nei confronti della Pubblica amministrazione. Brunetta ha commentato positivamente la "grande apertura" del premier rispetto a una proposta che sarebbe "uno choc positivo per l’economia". A spegnere gli entusiasmi, però, ci ha pensato Zanonato: "Dire che è difficile pagare i debiti è vero e ovvio, ma non ci si deve agitare".

Il governo ha chiesto ai partiti di maggioranza di "farsi carico dei provvedimenti e di costruire un percorso per l’approvazione". Letta si è presentato all'incontro a Palazzo Chigi con una maggiore fiducia rispetto a quella che aveva nei giorni scorsi. Così oltre a distendere gli animi e appianare le divergenze, la riunione di domani serve dare il via all’istituzionalizzazione di una sorta di "cabina di regia" che coordini governo e maggioranza per concentrarsi sulle misure più importanti da mettere in cantiere. Su questo hanno premuto sia il capogruppo del Pdl alla Camera Renato Brunetta sia i ministri del Pdl che avrebbero consigliato di creare una camera di compensazione che prevenga polemiche e attacchi mediatici. "È andata bene, il governo va avanti", ha spiegato il premier che, durante il vertice, ha ribadito l’impegno a un maggior coinvolgimento dei partiti della maggioranza nell’approfondimento tecnico di ogni singolo dossier.

"La cabina di regia affronterà in modo regolare tutti i provvedimenti - ha spiegato Brunetta - cosa che non è avvenuta per il 'decreto fare' e per quello lavoro che ora andranno corretti in parlamento come sull’Iva dove le coperture andranno totalmente cambiate".

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