"Rimediare all'errore". Salvini in pressing sul mercato tutelato dell'energia

Il vicepremier è intervenuto ai microfoni della stampa estera: “Conto che l'interlocuzione del ministro Fitto con la commissione europea porti a una soluzione positiva”

"Rimediare all'errore". Salvini in pressing sul mercato tutelato dell'energia
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Il Consiglio dei ministri di lunedì ha confermato la fine del mercato tutelato dell'energia: il 31 dicembre 2023 per il gas e il 10 gennaio 2024 per la luce. A differenza di quanto ipotizzato dal ministro Gilberto Pichetto Fratin, non c’è stato alcun rinvio e sarebbe stato il titolare degli Affari Ue, Raffaele Fitto, a pretendere che l’articolo fosse stralciato. Per Matteo Salvini si tratta di un errore: “Contiamo di risolvere il problema del mercato tutelato dell'energia”, l’ammissione del vicepremier parlando con la stampa estera.

"Conto che le interlocuzioni di Fitto con commissione Ue portino ad una soluzione positiva", ha aggiunto il segretario federale della Lega, assolutamente favorevole alla proroga anche se ha sottolineato la necessità di “ridiscutere tempi e modi, il problema è che è una trattativa a due”. Il dossier è stato affrontato martedì mattina nel corso del vertice tra governo e sindacati, Salvini ha ricordato che si tratta “di uno degli obiettivi del Pnrr che abbiamo ereditato quando siamo arrivati al governo”. Interpellato dai cronisti, Fitto ha confermato il dialogo con Salvini e ha precisato:"Francamente non capisco chi oggi fa polemica politica, evidentemente non si è accorto di quello che veniva fatto nel 2022. La fine del mercato tutelato è previsto da una norma del dl concorrenza del 2022 è un obiettivo inserito nella terza rata, che noi insediatoci a ottobre 2022 abbiamo trovato raggiunto. Ci si poteva accorgere quando sono stati votati questi provvedimenti degli effetti della fine del mercato tutelato sugli utenti".

Il messaggio di Salvini è chiaro: attraverso il dialogo e la trattativa con la Commissione europea, il governo Meloni deve rimediare a “un errore che ci siamo trovati sulla scrivania e che rischia di essere impegnativo”. L’interlocuzione con il governo europeo è già stata fissata e l’obiettivo è quello di centrare l’obiettivo:“Contiamo di risolvere il problema senza gli emendamenti. Anche perchè di cifre come quelle che hanno Francia e Germania da investire nel settore noi non ne abbiamo. Conto che si riesca rimediare a un obiettivo che purtroppo Draghi e chi c'era prima di lui aveva messo come milestone del Pnrr".

Soffermandosi sulla proroga del mercato tutelato dell’energia, il titolare di Trasporti e Infrastrutture ha sottolineato che questa deve essere accordata e non può essere auto-imposta. “Purtroppo perchè questo intervento normativo sull'energia era uno degli obiettivi che prima di noi si era dato chi aveva trattato per avere la terza rata del Pnrr”, la precisazione del leghista. La priorità è dunque ridiscutere tempi e modi di questa applicazione:“Una volta portato a casa questo, finanziariamente ci staremo dietro.

Il problema è che è una trattativa a due: l'obiettivo del governo è di evitare questo problema, bisogna vedere quanta voglia di condividere questo obiettivo c'è dalla controparte”. Il futuro del dossier resta tutto da scrivere e molto dipenderà dal tavolo di trattative con Bruxelles, ma la Lega ha le idee chiare sul da farsi.

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