Guerra dell’auto tra Ue e Pechino

da Bruxelles

L’Ue non esclude di ricorrere all’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) contro Pechino, se non miglioreranno per i costruttori europei le condizioni d’accesso al mercato cinese dell’automobile. Lo ha detto il commissario europeo alle Imprese, Guenter Verheugen, in una conferenza stampa ieri a Bruxelles durante la presentazione delle raccomandazioni adottate dal «Cars 21» (Competitive Automotive Regulatory System for the 21st Century), a cui partecipano i più importanti produttori di automobili dell’Ue. «L’accesso al mercato cinese è per noi una priorità assoluta e non escludiamo un panel del Wto» contro Pechino, ha affermato Verheugen, osservando che «c’è una lunga lista di misure» adottate dalla Cina che dimostrano come «nel Paese vengano trascurati l’accesso al mercato e la parità di trattamento» per i produttori esteri. Il commissario ha portato due esempi: il fatto che i produttori europei non possano assumere il controllo di eventuali joint venture con i cinesi e le nuove regole che impongono, per le auto sul mercato di Pechino, l’uso di pezzi di ricambio prodotti nella stessa Cina. «Dovremo parlare in modo chiaro e costruttivo con i produttori della Grande Muraglia - ha proseguito Verheugen -; da parte nostra siamo impegnati al 200% a difendere i costruttori europei, lo spazio industriale e i posti di lavoro dell’Ue».

Bruxelles lamenta i troppi ostacoli in Cina per l’industria dell’automobile dell’Ue, quali un atteggiamento di favoritismo verso i produttori nazionali, la restrizione agli investimenti, le barriere a livello locale e la cattiva applicazione dei diritti di proprietà intellettuale.

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